Durante le indagini altre otto persone sono state arrestate in flagranza di reato per detenzione di droga ai fini di spaccio.
(MeridianaNotizie) Roma, 19 maggio 2014 – Avevano collegamenti con la ‘ndrangheta le sette persone arrestate (sei in carcere e una ai domiciliari, tutti italiani di origine calabrese) nel corso di un’operazione dei carabinieri, in quanto ritenute responsabili di un giro di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti sul litorale. Il dato e’ emerso nel corso di una conferenza stampa nella sede del comando provinciale dell’Arma alla presenza, tra gli altri, del colonnello Luciano Magrini, Comandante gruppo Frascati, e del maggiore Ugo Floccher comandante della compagnia di Anzio. Un sodalizio con legami familiari e per lo più di origine calabrese (nello specifico Catanzaro) quello sgominato dall’Arma e che ricorreva anche a minacce ed estorsioni. Gli indagati, infatti, si sarebbero impossessati, sotto minaccia, dell’autovettura di uno degli acquirenti per il mancato pagamento del debito contratto per l’acquisto della droga. Solo ad avvenuto saldo i pusher riconsegnavano il mezzo. Contatti con la criminalita’ calabrese per gli indagati, anche se non erano inseriti in un clan: la sostanza stupefacente infatti proveniva o dalla Calabria o dalla Capitale (per lo più Tor Bella Monaca) per poi essere spacciata tra Anzio, Nettuno, Velletri. L’uso del metodo della “retta” e un linguaggio criptato, erano tra le altre caratteristiche del gruppo
Tramite la “retta”, infatti, incensurati (in alcuni casi familiari degli arrestati) conservavano la droga a casa in cambio o di dosi o di soldi. La sostanza era invece nominata nelle conversazioni con la lettera iniziale della tipologia: di qui il nome dell‘operazione Amc (hashish, marijuana e cocaina erano infatti le sostanze spacciate). Il gruppo smerciava diversi chili di sostanza a settimana del valore di diverse migliaia di euro. I clienti erano studenti ma anche liberi professionisti. In contestazione ad alcuni arrestati anche una rapina, con un bottino di circa 7mila euro, ad un benzinaio. Gli arresti sono scaturiti da un’altra indagine che nel marzo 2013 aveva fatto finire in manette nove tra albanesi e romeni, ritenuti responsabili di associazione finalizzata ai furti in abitazione e alla ricettazione. Durante le indagini altre otto persone sono state arrestate in flagranza di reato per detenzione di droga ai fini di spaccio. Nel corso delle attività sono stati acquisiti elementi di riscontro anche in relazione a tre furti di autovetture ed una rapina aggravata, per i quali i militari di Anzio, hanno arrestato a marzo tre pregiudicati tutti di origine calabrese, uno dei quali destinatario anche dell’odierno provvedimento.
La Redazione
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