MeridianaNotizie (Roma) – Stressati e non molto felici. Con una sensazione di disagio che investe i principali aspetti della vita quotidiana. E’ il ritratto dei pazienti italiani che soffrono di psoriasi. Questo è quanto è emerso dal World Psoriasis Happiness Report 2017, una delle più grandi ricerche mai condotte a livello mondiale sull’impatto psicologico di questa patologia cronica.
Il Rapporto, realizzato dall’Happiness Research Institute, in collaborazione con il LEO Innovation Lab, fornisce un’analisi dei risultati delle interviste condotte online su oltre 120mila persone affette da psoriasi in 184 Paesi. Il report inoltre ha misurato il gap, o deficit di felicità, tra la popolazione generale e le persone con psoriasi in 19 Paesi, tra cui l’Italia, usando come benchmark il World Happiness Report 2017. L’obiettivo dello studio è quello di fornire a istituzioni, decisori pubblici e servizi sanitari nazionali un quadro generale sul benessere psicologico dei pazienti con psoriasi, per favorire la messa a punto di strategie in grado di migliorare la loro qualità di vita.
“In questi ultimi anni sono stati compiuti passi molti passi in avanti nella conoscenza e nel trattamento della psoriasi, – ha commentato Ornella De Pità, Direttore struttura complessa di patologia clinica Ospedale Cristo Re di Roma – ma questa ricerca ci conferma come siano ancora molti i bisogni non soddisfatti, soprattutto legati al senso di disagio e imbarazzo, all’impatto sulla vita di relazione specie nelle forme più visibili. Prurito, desquamazione cutanea, arrossamento della pelle, sono tutti sintomi importanti e molto fastidiosi, a cui si associa qualche volta un più o meno lieve grado di invalidità nei movimenti”
In tutti i Paesi, i primi tre fattori dello stile di vita più influenzati dalla psoriasi sono la vita emotiva, l’attività motoria e l’intimità sessuale. Per i pazienti italiani, la psoriasi condiziona nella stessa misura anche gli aspetti professionali e familiari. Per quanto riguarda la relazione tra stress e psoriasi, Colombia, Federazione Russa e Spagna sono i Paesi che registrano i livelli più bassi, mentre l’Italia i pazienti con psoriasi dichiarano un livello di stresso pari al 21,4 in una scala in cui 20 in poi si può parlare di stress elevato. I dati globali dimostrano, inoltre, come la felicità dipenda dal tipo di sintomo che il paziente manifesta ed anche dall’area del corpo in cui si manifestano.Aspetti della vita di relazione, come sensazione di solitudine e di disagio, pesano in modo rilevante sulla ‘felicità’ delle persone con psoriasi. In media il 33% di tutte le persone con psoriasi riferisce una sensazione di solitudine a prescindere da età, severità della patologia e stato socio-economico. L’Italia è tra i Paesi dove le persone con psoriasi avverto meno la solitudine:la porzione di pazienti che dichiara di sentirsi isolata è del 28%, contro il 48% nel Regno Unito, che è al primo posto. Le percentuali più basse di solitudine avvertita riguardano il Portogallo e Germania.
“I pazienti dovrebbero ricevere supporto dai medici e dalla società, che non deve farli sentire discriminati e stigmatizzati. – ha sottolineato Mara Maccarone, Presidente ADIPSO, associazione per la difesa dei psoriasici – Soprattutto adesso che sono disponibili cure efficaci, con una concreta speranza di migliorare. bisogna incoraggiare nei pazienti la volontà di curarsi e si fare i controllo ed evitare che si abbandonino alla depressione.”
“LEO Pharma è da sempre impegnata nel far conosce questa patologia – ha affermato Paolo Pozzolini, Country Lead di LEO Pharma – Questa ricerca ci aiuta a capire azioni mettere in campo per aiutare chi soffre di psoriasi a vivere una vita più ‘felice’.”