(Meridiananotizie) Roma, 09 agosto 2012 – Magari fosse un film, e invece non lo è. I cinema romani stanno scomparendo. Chiudono i battenti uno dopo l’altro. Dopo il Roma e il Metropolitan, il mese scorso è toccato all’Embassy, storico cinema dei Parioli. A parlarcene Mario Carucci, membro del Cub. Chiusure a cui seguono, nella maggior parte dei casi, cambi di destinazione commerciale di quelle che un tempo erano sale cinematografiche. E che ora si trasformano in fast-food, alberghi e negozi. Come è successo allo storico cinema Etoile di San Lorenzo in Lucina, che ospita adesso la boutique di una nota griffe dell’alta moda.
A farne le spese sono gli operatori del settore cinematografico, che pagano il conto salatissimo di quella che si prospetta come una morte annunciata. I cui primi effetti si sono già fatti sentire. Attualmente impegnati in attività di volantinaggio, gli operatori cinematografici annunciano una mobilitazione più massiccia per settembre, nella speranza di ottenere un confronto costruttivo con le autorità competenti. È una tragedia parallela, quella della chiusura delle sale cinematografiche, che però si consuma in silenzio rispetto a quella ben più grave e conosciuta degli Studios di Cinecittà. Due vicende che però sono legate dal filo sottile della crisi dell’intera industria cinematografica. Nella speranza che queste risposte arrivino presto, pena il lento, inesorabile declino del cinema italiano.
Il servizio di Rosa Corsi
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