(Meridiana Notizie) Roma, 29 gennaio 2015 – Via libera all’uso dei probiotici per bloccare l’insorgenza delle allergie nei bambini. La nuova frontiera nella lotta a una delle malattie croniche più diffuse al mondo si apre ufficialmente con l’Organizzazione Mondiale per le Allergie (WAO) che raccomanda, per la prima volta, l’uso dei probiotici come strumento di prevenzione. La validazione scientifica dei benefici per la salute di questi particolari microrganismi alimentari è contenuta nelle nuove linee guida internazionali per la prevenzione delle allergie, elaborate da un gruppo di lavoro coordinato dall’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma. Il documento, appena pubblicato sul WAO Journal, è stato presentato alla vigilia del Congresso internazionale “Allergie in età pediatrica: dal mito alla realtà – EBM prevention of pediatric allergy” promosso da WAO e Bambino Gesù, presenti i maggiori esperti mondiali del settore, tra cui Alessandro Fiocchi, responsabile di Allergologia dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù e il presidente Giuseppe Profiti.
Le varie forme di allergia possono essere considerate una delle epidemie del XXI secolo: colpiscono circa il 30% della popolazione pediatrica mondiale e si posizionano al terzo posto, dopo ipertensione a artrosi/artrite, nella classifica delle malattie croniche più diffuse. In Italia ne soffrono 25 bambini su 100 e il fenomeno è in costante crescita. Secondo i dati riportati nelle nuove linee guida della WAO, con la somministrazione di probiotici in gravidanza, durante l’allattamento e al bambino dopo la nascita, il rischio di sviluppare allergie (in particolare l’eczema) si riduce sensibilmente con ricadute positive sulla salute pubblica e consistenti risparmi in termini di spesa sanitaria.
La percentuale di bambini allergici in Italia negli ultimi 20 anni è più che triplicata, passando dal 7 al 25%. La forma più diffusa è la rinite allergica. Nel nostro paese colpisce circa il 35% dei ragazzi di 13-14 anni. Nel mondo la percentuale, in età pediatrica, è del 40%. Questa forma di allergia si sviluppa normalmente prima dei 20 anni di età, la sua incidenza continua ad aumentare in tutti i continenti ed è causa di quasi 17 milioni di visite ambulatoriali ogni anno.
Al secondo posto tra le allergie più comuni c’è l’asma. E’ un problema per il 9,5% dei bambini italiani e in generale per almeno 300 milioni di persone (compresi gli adulti) in tutto il mondo. L’asma è una forma di allergia respiratoria che può pregiudicare la crescita dei polmoni dei bambini, incide significativamente sulla qualità della vita e ha un elevato costo sanitario.
Seguono le allergie alimentari, più frequenti nei primi anni di vita dei bambini (in Italia colpiscono circa il 3% della popolazione pediatrica entro i 2 anni d’età). Nel mondo si stima una popolazione potenzialmente allergica agli alimenti pari a oltre 250 milioni di persone. Tra i bambini, in 3 casi su 100, questa forma di allergia porta a reazioni gravi (shock anafilattico) che possono causare anche la morte.
Il servizio di Diana Romersi