Isola del Giglio, nave Costa Concordia: speleosub in azione, si procede a tentoni

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speleosub costa

speleosub costa(Meridiananotizie) Isola del Giglio, 18 gennaio 2012 – Divani, scarpe, moquette, vetri: questo è quello che si sono trovati di fronte gli speleosub che ieri hanno operato nelle parti sommerse all’interno della nave Costa Concordia arenata dinanzi all‘isola del Giglio, la sera del 13 gennaio.

«Siamo entrati nella parte centrale della nave – hanno spiegato Antonino Pireddo e Roberto Carminucci, del Corpo nazionale Soccorso alpino e speleologico – ma dovevamo procedere a tentoni, perchè la visibilità era praticamente uguale a zero, non si vedevano le nostre mani». Tra i 18 speleosub c’è anche una donna, Dolores Porcu Fois, di Cagliari, classe ’67, da 15 anni esperta speleosub. «La nostra specializzazione è quella di alto fondalisti, siamo tra i pochi del Corpo che possono andare oltre i 40 metri, io – ha detto la speleologa – sono abilitata a scendere fino a 60 metri. La visibilità all’interno della nave è ridottissima, bisogna schivare suppellettili di ogni tipo e molti vetri anche nelle parti semisommerse. Le insidie sono ovunque. Tutto è in bilico».

Le grotte, secondo gli speleologi, o i relitti sono molto più stabili. Gli esperti di questa disciplina usano inoltre un sistema di erogazione dell’area che non produce bolle.

Il servizio di Domenico Lista

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