(Meridiananotizie) Roma, 21 febbraio 2012 – Nel 2010 l’energia prodotta da fonti rinnovabili nel Lazio ricopriva il 6,1% del consumo finale lordo di elettricità (in Italia è stata del 20,1%, circa l’11% del consumo lordo di energia complessiva). Il 2010, l’ultimo anno di cui è disponibile il consuntivo, vedeva il Lazio in una posizione piuttosto arretrata rispetto alle altre regioni italiane: il penultimo posto, prima della Liguria (per fare un paragone con le regioni più grandi e popolate, la quota rivestita dall’energia rinnovabile sul consumo complessivo lordo di energia elettrica era del 17% in Lombardia, del 15% nel Veneto e del 10,5% in Sicilia).
Questi alcuni dei dati contenuti nel «Manuale operativo sugli impianti fotovoltaici in partenariato pubblico privato», presentato alla Camera di Commercio di Roma. In termini di impianti e di potenza installata, il fotovoltaico nel Lazio conta, al 30 novembre 2011, 16.453 impianti funzionanti, per una potenza installata pari a 776 MWp. In termini di impatto misurato sulla popolazione, a fine 2010 si contavano nel Lazio 43 Watt installati pro capite: ancora pochi, rispetto agli 82,8 in Emilia Romagna, ai 67,1 nel Veneto e ai 60 in Piemonte, ma superiori ai 38 in Lombardia, ai 37 in Toscana, ai 31 in Sicilia e ai 14,5 in Campania. L’effetto che questa attività produce sul settore delle costruzioni è dirompente: fra il 2006 ed oggi, sono stati investiti poco più di 4 miliardi di euro, di cui 2,3 miliardi di euro nel solo 2011.
Il 60% di questi sono andati sostanzialmente ad occupare superficie agricola, piazzali industriali o serre (impianti a terra); il 25% è integrato nelle costruzioni, mentre il 15% è parzialmente integrato nei manufatti edili. Puntare in modo deciso sulle energie rinnovabili è ormai una necessità non più rinviabile, e non solo per l’impegno che l’Italia ha preso di arrivare entro il 2020 ad almeno il 20% di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili. A dichairarlo il presidente della Camera di Commercio di Roma, Giancarlo Cremonesi, nel corso di un convegno sugli impianti fotovoltaici. «Le energie rinnovabili – ha aggiunto Cremonesi – si producono in quantità abbastanza contenute rispetto alle centrali tradizionali, c’è quindi la necessità di avere produzioni diffuse sul territorio perché la concentrazione non permette di avere i numeri che necessita il nostro sistema Paese». Entrando più nello specifico, il presidente della Camera di Commercio ha sottolineato che «puntare sul fotovoltaico con impianti al suolo permette di avere molta energia, anche se è negativo per la produzione agricola, che pure è fondamentale per il nostro Paese. Gli impianti sui tetti sono un’ipotesi percorribile, ma è necessario che per alcuni anni ci siano degli incentivi congrui. Quello delle energie rinnovabili è un percorso lungo, che però va continuato passo dopo passo; siamo sulla buona strada – ha concluso – bisogna incentivare gli sforzi e fare chiarezza sui costi immediati e su quelli a medio e lungo termine, ma è indubbio che i benefici saranno molti».
Il servizio di Leonardo Cerquiglini
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