(Meridiananotizie) Roma, 8 marzo 2012 – “Ogni mattina mi sveglio e guardandomi allo specchio, provo sempre lo stesso ed immenso piacere: quello di essere Salvador Dali.” Con questa ormai nota frase si apre la mostra dedicata all’eccentrico Salvador Dali, ospitata, dopo quasi 60 anni di assenza, al complesso del Vittoriano fino al 1 luglio 2012. Realizzata in collaborazione con la fondazione omonima all’artista e alla moglie Gala – sua musa ispiratrice – l’esposizione raccoglie opere provenienti sia dal museo di Figueres, città natale del maestro, sia da collezioni di musei europei e americani. La mostra romana vuole ripercorrere il cammino umano e artistico del grande maestro spagnolo. Disegni, dipinti, grafiche, ma anche filmati, documenti e fotografie concorrono a tratteggiare ogni aspetto della personalità di Dali, compresi quelli stragavanti della sua vita privata.
La rassegna intende inoltre sottolineare lo stretto legame tra l’arte surrealista del pittore catalano e l’arte italiana, che spazia da Raffaello a Boccioni. A sottolineare questo legame l’ambasciatore spagnolo in Italia, Alfonso Lucini e il Presidente di Comunicare Organizzando, Alessandro Nicosia. Fra le opere proposte in mostra, “Autoritratto molle con pancetta”, “Composizione surrealista con figure invisibili”, “Lo Spettro del Sex-Appeal” e “Figura e drappeggio di un paesaggio”. Ma anche la Vespa della Piaggio ribattezzata Dulcinea in onore del Don Chisciotte di Chervantes, le bottiglie realizzate per il liquore Rosso Antico e l’oggetto surrealisticamente inutile progettato per Alessi. “I pagliacci hanno la virtù, di tanto in tanto, di far sorridere o ridere o divertire il pubblico più o meno per un quarto d’ora, mentre io ho divertito il pubblico per quarant’anni e senza interruzione.”
Il servizio di Cristina Pantaleoni
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