(Meridiananotizie) Roma, 12 giugno 2012 – Assemblea degli “eletti”? La domanda sorge spontanea dopo i fatti accaduti ieri nell’aula comunale per eccellenza. Ma procediamo con ordine.
In discussione nell’aula Giulio Cesare c’era l’ormai nota delibera 32 riguardante la società multi servizi a maggioranza comunale Acea che da giorni ha sollevato proteste e polemiche in assemblea capitolina: con questo documento, fortemente voluto dal sindaco di Roma Capitale Gianni Alemanno, si darebbe il via alla vendita del 21 per cento dell’azienda. Quando il presidente del Consiglio Marco Pomarici ha aperto la votazione, alcuni consiglieri dell’opposizione si sono avvicinati al suo scranno per impedirne la votazione, mentre i rappresentanti dei movimenti per l’acqua pubblica hanno scavalcato le recinzioni scagliandosi verso i banchi della maggioranza. Fin qui tutto (o quasi) nella norma delle diatribe viste e riveste in anni di politica italiana. Ma i fatti come sempre non possono che peggiorare. Dai cori dei Comitati alla rissa il passo è breve, forse troppo. Un’attivista, dopo aver scavalcato le barriere ed eluso le guardie municipali, nella corsa verso gli scranni, è volata in terra per uno sgambetto del capo segreteria del Sindaco di Roma Antonio Lucarelli. “Sconvolto” il consigliere dell’Udc , Francesco Smedile, che afferma di aver difeso la donna dallo sgambetto.
Fra i consiglieri è rimasto ferito, come detto, il capogruppo del Pd, Umberto Marroni, sanguinante da una mano e soccorso dai paramedici. Marroni ha sostenuto di “essere stato strattonato da due consiglieri della maggioranza” e ha accusato “il collega Mollicone che ha risposto con una aggressione fisica a una manifestazione pacifica di dissenso, per cui valuterò se procedere o meno alle vie legali”.
Dal canto suo, il consigliere del Pdl Federico Mollicone ha affermato di aver “espresso solidarietà al collega Marroni che tuttavia, come sa perfettamente, ha tentato di impedire al presidente Pomarici di aprire le votazioni sottraendo il badge inserito nella postazione. La notizia grave è che il capogruppo del Pd impedisce fisicamente le votazioni d’aula bloccando un pubblico servizio e compiendo un reato. Io mi sono limitato a spostarlo dai banchi della presidenza rimanendo sempre spalle all’aula e solo allora ho visto Marroni scivolare scendendo dagli scranni”.
Ma non potevano fermarsi qui! Avrebbe significato arrendersi ad un comportamento “antiliberale” Gli “eletti”, in nome del diritto di voto, espressione estrema di democrazia, in nome dell’acqua pubblica bene comune e libero, hanno scatenato una “democratica” rissa senza esclusione di colpi.
Sul ring Fabrizio Santori, Daniele Ozzimo, i già citati Federico Mollicone e Umberto Marroni, Athos De Luca, consigliere comunale di Action per Roma Andrea Alzetta, che non ha risparmiato calci e pugni ne ad Antonio Gazzellone ne a Fabrizio Santori. e proprio quest’ultimo è al centro di un’altra chiacchierata vicenda. “A buffo! Mi hai dato un destro a buffo!” cosi un cittadino (vedi la video news) grida al Commissario alla Sicurezza Fabrizio Santori. La sicurezza di Roma Capitale sopra tutto!
La seduta è stata sospesa e lavori riconvocati per le 15 in aula Giulio Cesare. Dopo la bagarre in aula all’annuncio della votazione sull’ammissibilità della sospensiva, l’assemblea capitolina ha dato il suo ok al provvedimento proposto dal Pdl, con i voti della sola maggioranza. La “questione” posta dal Pdl prevede di “rinviare successivamente all’approvazione del bilancio 2012 l’esame degli ordini del giorno presentati sulla proposta 32/2012”, ovvero la delibera relativa all’organizzazione della holding capitolina e, inoltre, la vendita del 21 per cento delle quote azionarie comunali di Acea. La “questione sospensiva” sottolinea che “gli ordini del giorno presentati appaiono di evidente natura strumentale, inconciliabile con i criteri di economicità ed efficacia cui deve conformarsi il procedimento deliberativo” e “non possono esprimere alcun contributo migliorativo o apporto collaborativo alla attuazione del provvedimento finale”. Il rinvio della votazione degli odg è richiesta inoltre “poiché entro lo stesso termine perentorio del 30 giugno il bilancio (cui la delibera 32 è collegato) deve essere affrontato per evitare che alla mancata approvazione possa conseguire il commissariamento dell’ente”.
Il servizio Cristina Pantaleoni
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