(Meridiananotizie) Roma, 13 settembre 2012 – “Non esiste alcun carattere discriminatorio nella condotta del Comune di Roma nel realizzare attraverso il piano nomadi il trasferimento in strutture ufficiali e la chiusura di tutti i campi autorizzati o abusivi”. Questa la motivazione con la quale il Tribunale civile di Roma ha accolto il ricorso del Comune di Roma sulla decisione in primo grado che aveva di fatto bloccato i trasferimenti a La Barbuta dai campi abusivi. Richiesta di sospensiva fatta da alcune associazioni contro il Comune. A darne notizia il vice sindaco di Roma e assessore alle Politiche sociali Sveva Belviso. “E’ stato riconosciuto che il principio alla base del piano era corretto e non discriminatorio – spiega Belviso – Ora possiamo finalmente proseguire con i trasferimenti che per un bel po’ di tempo erano stati sospesi. La nostra soddisfazione e’ doppia perche’ ci e’ stato dato ragione sia nel merito che nel metodo. Sappiamo di aver agito in esecuzione di un piano governativo frutto dell’emergenza di quella situazione sociale. L’aver agito in esecuzione di un piano del governo e l’averlo fatto per ragioni di emergenza esclude qualsiasi carattere discriminatorio.
Inoltre il tribunale ha riconosciuto che l’operazione di trasferimento non ha nulla di coatto. Il trasferimento infatti avviene solo se l’interessato accetta. E dunque non puo’ dirsi discriminatoria l’assegnazione di un alloggio che l’interessato puo’ liberamente rifiutare. Inoltre l’assegnazione in comodato e’ temporanea avendo la durata di due anni ed anche chi decidesse di trasferirsi puo’ andarsene quando vuole”. Belviso ha precisato inoltre che “l’elemento razziale e’ secondario nella scelta delle persone da trasferire nel villaggio di nuova costruzione in quanto se e’ pure vero che si parla di nomadi e’ altresi’ vero che il piano riguarda solo quelli tra questi che non hanno una dimora migliore. Una persona nomade che vive in una condizione abitativa accettabile non sara’ interessata dal trasferimento. Quindi non e’ tanto l’appartenenza etnica ma la condizione abitativa attuale a determinare il trasferimento”. “Il 26 ci sara’ la sentenza – conclude Belviso – su Tor De’ Cenci abbiamo avuto una precisa richiesta di evacuazione da parte della Asl perche’ non e’ agibile”.
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