(Meridiananotizie) Roma, 14 novembre 2012 – ’24 ore? Sì di sciopero’, ‘Soldi privati alle private’, ‘Governo Monti? Tagliamolo!’, questi gli slogan sugli striscioni del sit-in dei docenti, indetto da Unicobas Scuola, che si è svolto davanti al Ministero della Pubblica Istruzione. Agli scioperi degli studenti dei giorni scorsi contro il ddl 935, ex legge Aprea, che prevede la privatizzazione delle scuole, si sono così uniti anche gli insegnati e i genitori. Difesa della scuola pubblica, restituzione alle scuole pubbliche delle risorse sottratte con i tagli della Gelmini e di questo governo e il rifinanziamento delle stesse, il ritiro dell’ex legge Aprea, contro i tagli al sostegno per i diversamente abili e l’aumento dell’orario di lavoro degli insegnanti, queste sono solo alcune delle motivazioni della protesta.
“Con l’ex legge Aprea – ha spiegato Simonetta Frau, Rsb Unicobas – il Consiglio d’Istituto diventerebbe come un Consiglio d’Amministrazione e sarebbe presieduto dal dirigente scolastico invece che dagli insegnanti e dal rappresentante dei genitori. Soprattutto, il ddl aprirebbe il Consiglio alle fondazioni esterne che influenzerenno le scelte delle scuole in base agli interessi”. “I privati condizioneranno le scelte delle scuole” le fa eco Alvaro Berardinelli, rappresentante sindacale Unicobas del liceo Mamiani. Un altro tasto dolente è poi la questione delle ’24 ore’, ovvero l’innalzamento dell’orario lavorativo degli insegnanti da 18 a 24 ore, come ha spiegato Stefano D’Errico, segretario nazionale dell’Unicobas. Concordi e uniti contro la privatizzazione e i tagli alla scuola pubblica i docenti presenti.
Il servizio di Antonella D’Angelo
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