(Meridiananotizie) Roma, 12 febbraio 2013 – Sono stati sfrattati l’8 marzo scorso, i campeggiatori del Country Club di Castelfusano, e da allora è stato loro negato il diritto di accedere ai bungalow se non per portare via gli effetti personali. Il Country Club, luogo in cui da 40 anni centinaia di famiglie si rifugiavano per trascorrere le estati in pineta, è stato sottoposto a sequestro con l’accusa di lottizzazione abusiva: le oltre 600 casette che offrivano una possibilità di vacanza low cost a tante famiglie non sono state considerate a norma, in base a criteri che però nessuna normativa ha specificato. Francesco Smedile, consigliere comunale Udc e presidente della Commissione Riforme Istituzionali di Roma Capitale riassume così l’ambiguità che aleggia intorno a una legge in materia di regolamentazione delle strutture ad attività campeggistica che non è mai stata chiaramente definita.
“Oggi ci chiedono di mettere delle ruote sotto le nostre case, ma noi non abbiamo i soldi” spiegano i campeggiatori. E anche chi, tra loro, è disposto a procedere ai lavori di adeguamento, non sa a quali criteri attenersi. Sono stati trent’anni di silenzio da parte dell’amministrazione, che solo oggi sta presentando il conto. “Il mio obiettivo sarà nell’immediato quello di sottoporre la questione all’attenzione dell’amministrazione capitolina, e, nella prossima legislatura, quello di promuovere una delibera che definisca finalmente i criteri per l’attuazione di un piano regolatore per i villaggi turistici” ha dichiarato Smedile. E promette un impegno a lungo termine anche a livello regionale. Intanto, i campeggiatori del Country Club chiedono di poter rientrare nelle loro abitazioni, e sperano di riuscirci almeno per la prossima estate.
Il servizio di Mariacristina Massaro
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