(Meridiananotizie) Roma, 18 febbraio 2013 – Il 17 febbraio del 1600 moriva, arso vivo sul rogo degli eretici, Giordano Bruno. Come ogni anno l’amministrazione di Roma Capitale celebra il ricordo del filosofo e scrittore con una cerimonia commemorativa in quello che fu il luogo dell’esecuzione, a Campo de’ Fiori. Giordano Tredicine, delegato del sindaco alle Politiche sociali di Roma Capitale. Processato dall’Inquisizione per la sua concezione teologica panteistica che sosteneva l’esistenza di un Dio immanente, tutt’uno con la natura, Giordano Bruno rifiutò di abiurare. Fu così condannato per eresia e bruciato vivo sul rogo proprio a Campo de’ Fiori.
Oggi la sua figura può essere a buon diritto considerata simbolo di una libertà di pensiero e di espressione che in questo momento storico va più che mai tutelata. Emiliano Pittueo, assessore alla memoria I Municipio. Numerosi i cittadini accorsi anche quest’anno a deporre fiori sotto la statua ad opera dello scultore Ettore Ferrari che raffigura Giordano Bruno, eretta in suo onore il 9 giugno 1889 al centro della piazza di Campo de’ Fiori. “La celebrazione” ha spiegato Tredicine, “si veste quest’anno di rinnovata importanza, arrivando in concomitanza al messaggio lanciato dal Papa ai cittadini romani durante l’Angelus domenicale di restare vicino alle istituzioni”.
Il servizio di Giuliana Gugliotti
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