(Meridiananotizie) Roma, 20 marzo 2013 – I finanzieri del Comando Provinciale di Roma hanno messo sotto sequestro preventivo un’importante azienda agricola e zootecnica, di una nota località turistica della Basilicata, riconducibile ad un imprenditore calabrese dimorante da anni a Roma. L’operazione, corollario di una più ampia indagine dei finanzieri del G.I.C.O. (Gruppo Investigazioni Criminalità Organizzata) del Nucleo Polizia Tributaria di Roma, ha posto in luce come un imprenditore calabrese, al fine di eludere la normativa antimafia, abbia fittiziamente intestato a prestanome beni e società pur incassandone i relativi utili.
In alcuni casi, l’imprenditore, inserito in ambienti criminali dediti alla perpetrazione di delitti contro il patrimonio (usura, appropriazione indebita e truffe di grande rilievo), ha agito anche al fine di agevolare, seppur indirettamente, le attività illecite del clan “Muto”, una potente ‘ndrina calabrese che, attiva nel comune di Cetraro (CS), ha esteso la sua operatività anche a Roma. Grazie alle fittizie intestazioni societarie, l’imprenditore, ha avuto la disponibilità di un ingente patrimonio immobiliare, stimato in 40 milioni di euro, e beni di lusso tra i quali anche due FERRARI, una PORSCHE e due HUMMER, tutti già confiscati. L’azienda sottoposta a sequestro occupa una superficie di circa 40.000,00 metri quadrati, in cui sono ubicati 26 fabbricati, di cui 12 bungalow e diversi mezzi ed attrezzature agricole e commerciali, del valore complessivo pari a circa 2,5 milioni di euro.
Il servizio di Cristina Pantaleoni
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