(Meridiananotizie) Roma, 3 aprile 2013 – E’ stata una Pasqua magra per i lavoratori del Tpl Scarl, l’azienda privata che gestisce parte del trasporto cittadino; da ben due mesi non recepiscono lo stipendio o, quando miracolosamente accade, avviene in ritardo. Per questo motivo lo slogan scelto dai dipendenti dell’azienda riuniti in un sit in Piazza Santi Apostoli è “Lo stipendio è un diritto non una speranza”; i dipendenti rivendicano il diritto costituzionale alla retribuzione, che le società private che si sono aggiudicate l’appalto non rispettano affatto. Oltre al danno, la beffa: alla fine di marzo i lavoratori si sono visti accreditare un acconto sulla retribuzione di 300 euro, peccato che la retribuzione non esista e che quella cifra non sia certamente abbastanza per mandare avanti una famiglia.
I lavoratori, rappresentati dal sindacato Usb chiedono direttamente al sindaco e all’assessore ai trasporti “di farsi carico della situazione, ed intervenire in quanto il consorzio che gestisce le linee ultraperiferiche non rispetta il contratto di servizio stipulato”, come spiega Ilario Ilari, rappresentante sindacale dell’Usb. Secondo i dipendenti alle aziende private non deve essere consentito di scaricare il “rischio d’impresa” sulle spalle dei lavoratori e delle loro famiglie.
Il servizio di Luisa Deiola
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