(Meridiananotizie) Roma, 02 aprile 2013 – Scompare il sindaco che soleva dire «Sono il sindaco di chi mi ha votato, di chi non mi ha votato e di chi mi ha votato contro». Muore nella sua casa di Viterbo Ugo Vetere. Nato nel 1924 a Reggio Calabria, Vetere, esponente del Pci, fu eletto sindaco della Capitale nel 1981 alla guida di una giunta rossa. La sua attività politica comincia nel sindacato CGIL, dove nel 1956 ottiene la carica di segretario nazionale. Negli anni Sessanta lascia la carica sindacale per dedicarsi all’attività politica nella federazione romana del PCI. Sono gli anni della contestazione, della nascita del gruppo del Manifesto, della formazione dei primi gruppi extraparlamentari.
Nel 1966 è eletto per la prima volta nel consiglio comunale di Roma dove diviene capo del gruppo comunista. Nel 1971 il PCI ottiene la maggioranza al comune di Roma e forma la prima giunta di sinistra guidata da Giulio Carlo Argan. Ugo Vetere è assessore al bilancio, carica che mantiene quando ad Argan subentra Luigi Petroselli. A seguito della prematura scomparsa di Petroselli nell’ottobre nel 1981, Ugo Vetere è eletto sindaco. Come assessore prima e sindaco poi, si dedica a completare l’opera di risanamento delle borgate iniziata con le giunte di sinistra, all’ampliamento della metropolitana, all’edilizia scolastica e agli asili nido, alla creazione della seconda università di Roma, alla costruzione dei primi centri per gli anziani. Con Don Luigi di Liegro, a cui lo legava un profondo rapporto personale, si impegna a favore dei senza fissa dimora della Capitale. L’assemblea capitolina lo ricorderà in Aula Giulio Cesare e per giovedi 4 aprile nella sala della Protomoteca sarà allestita la camera ardente.
Cristina Pantaleoni