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Il suono della sirena d’allarme anti-aereo rimessa in funzione da poco, ha accompagnato il sindaco durante la cerimonia
(MeridianaNotizie) Roma, 19 luglio 2013 – Sono passati 70 anni dai bombardamenti che nel 1943 hanno colpito San Lorenzo, e nelle storiche officine Atac di via Prenestina il sindaco di Roma, Ignazio Marino, insieme all’assessore ai Trasporti e alla Mobilità di Roma, Guido Improta, all’amministratore delegato di Atac, Roberto Diacetti, e al presidente Roberto Grappelli, ha deposto una corona di alloro davanti alla lapide in ricordo dei tranvieri caduti.
Il suono della sirena d’allarme anti-aereo rimessa in funzione da poco, ha accompagnato il sindaco e Umberto Di Meglio, nipote di un tranviere deceduto durante il bombardamento, Umberto Gasperoni, il cui nome è riportato sulla lapide. “E’ fondamentale ricordare ciò che e’ accaduto 70 anni fa – ha detto Marino – La memoria e’ importante, noi abbiamo la fortuna di vivere in uno stato democratico, libero ma dobbiamo anche ricordare quanto e’ costata alle famiglie, alle persone, alla città, avere questa libertà che oggi abbiamo. E’ solo sulla libertà che si può costruire la ricchezza, la modernità di un paese e anche di una città come la nostra”. “E’ un momento molto emozionante e molto toccante – ha detto Diacetti – perché ci riporta a un periodo molto difficile, una grande tragedia. L’Atac ha voluto celebrare la ricorrenza con la pubblicazione del primo e-book aziendale “memorie di guerra: i bombardamenti del ’43 a porta Maggiore, Portonaccio e delle officine Prenestina”, contenente cenni storici sugli eventi, ricavati dagli ordini di servizio sull’azienda dell’epoca, foto inedite tratte dal proprio archivio storico fotografico. “Noi in bicicletta per esigenza” e “Operai senza stipendio, Marino pensaci tu“.
Con questi slogan gli operai Ciclat del pronto intervento di una società appaltatrice di Atac, hanno accolto il primo cittadino. I lavoratori lamentano il mancato pagamento degli stipendi arretrati e pretendono una mossa da parte del comune. “Siamo 180 dipendenti e siamo qui perché vogliamo che ci vengano dati gli stipendi che ci spettano di giugno e luglio oltre ad altri arretrati – hanno spiegato i dipendenti – perché è una situazione insopportabile. Non è possibile che ogni 15 del mese dobbiamo chiedere l’elemosina per un nostro diritto. Lo facciamo oggi perché anche il sindaco deve vedere in che situazione si trovano gli operai di pronto intervento”. Al termine della cerimonia l’assessore Improta ha incontrato i vertici di Atac per discutere della situazione industriale ed economico-finanziaria dell’azienda a cui ha partecipato anche una delegazione degli operai in protesta.
Il servizio di Luisa Deiola
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