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Parsitalia dichiara “Siamo disponibili ad un primo incontro di conoscenza con la rappresentanza sindacale”
(MeridianaNotizie) Roma, 31 luglio 2013 – 31 luglio 2013: è l’ultimo giorno di lavoro per le decine di lavoratori di Paese Sera. I giornalisti pubblicisti, professionisti, semplici collaboratori non vanno però in vacanza. Lo storico giornale romano rischia la chiusura e così i dipendenti si sono raccolti nella sede della redazione per far conoscere alla città la loro situazione ma soprattutto quella di un giornale che ha fatto dei piccoli avvenimenti ritenuti poco importanti dalle grandi testate vere e proprie notizie.
“I contratti dell’intera redazione di nuovo Paese Sera e la proprietà che da mesi è in trattativa con la società Parsitalia per la cessione delle quote societarie, ha minacciato di impedire dal primo agosto l’accesso ai giornalisti nella sede” così si legge nel sito del giornale e meglio spiegano gli stessi giornalisti, a partire da Carmen Vogani e Lara Facondi. Da ben quattro mesi i giornalisti interni non ricevono lo stipendio e da quasi un anno quelli esterni; una situazione drammatica causata da una cattiva conduzione dell’azienda da parte di un gruppo di imprenditori e affiancata dalle lotte sindacali che i lavoratori hanno portato avanti.
Parsitalia, che parrebbe interessata all’acquisto del giornale dichiara: “in attesa che la situazione sindacale ed economica pregressa ci possano essere presentate quanto prima con chiarezza allo scopo di potere svolgere un’analisi approfondita della situazione, ci rendiamo da subito disponibili ad un primo incontro di conoscenza con la rappresentanza sindacale”. La soluzione sarebbe semplice: la società Parsitalia dovrebbe acquistare il giornale senza però ledere i diritti dei lavoratori, come invece paventato all’inizio dai proprietari, da cui lo slogan: “Un giornale senza giornalisti”. Il quotidiano online e mensile cartaceo che ha raccontato la vita sociale, culturale, economica e politica della Capitale lotta, assieme a chi l’ha mantenuto in vita sino ad ora con immensi sacrifici, per non far spegnere la sua voce e quella delle storie della città.
Il servizio di Giulia Taccioli
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