GUARDA IL VIDEO
I diritti, venduti ad un cliente americano operante nel settore cinematografico e televisivo, sono stati acquisiti per 10 milioni di euro da una società di comunicazione
(MeridianaNotizie) Roma, 16 luglio 2013 – Due imprenditori romani, un produttore cinematografico e un pubblicitario, avranno pensato che se Totò poteva appropriarsi dei diritti di vendita della Fontana di Trevi loro potevano farlo con quelli dei film della storia del cinema italiano.
Nel 2008, il produttore infatti, nonostante il calo del settore era riuscito ad incrementare notevolmente i proventi della sua attività, vendendo i diritti “per l’estero” di 133 classici, tra cui Totò al giro d’Italia, Totò nella fossa dei leoni e Totò le Mokò, per un controvalore di 11 milioni di euro. In relatà il produttore non aveva alcun titolo di possesso sui diritti di quelle opere cinematografiche, alcune delle quali di proprietà della Rai.
Attraverso le false fatturazioni collegate alla simulata compravendita, le due società italiane coinvolte nella transazione hanno maturato un credito IVA milionario, in realtà non spettante. I diritti – che risultavano venduti ad un cliente americano operante nel settore cinematografico e televisivo – sono stati acquisiti per 10 milioni di euro da una società di comunicazione, che a sua volta ha sostenuto di averli acquistati da un soggetto pakistano. Grazie agli accertamenti effettuati dal nucleo di polizia tributaria di Roma, è stato possibile richiedere al Gip il sequestro dei beni immobili dei due, tra cui figurano due appartamenti romani del valore di 2 milioni di euro.
Il servizio di Cristina Pantaleoni
Altre videonews di Cronaca
Sciopero benzinai, gestori contro le grandi compagnie petrolifere: stop ai rincari
La favela di Varginha si prepara alla visita di Papa Francesco
La Croce Rossa contro la privatizzazione dell’ente. A rischio 4 mila posti di lavoro