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(MeridianaNotizie) Roma, 8 luglio 2013 – Non si arresta l’azione di contrasto al reimpiego dei capitali illeciti accumulati dal noto clan di camorra MALLARDO da parte dei finanzieri del Comando Provinciale di Roma. Le indagini, coordinate dal Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Roma, Giuseppe Pignatone, e dai Sostituti Procuratori della Repubblica-Dda di Roma Lina Cusano, Maria Cristina Palaia e Barbara Sargenti, anche nel quadro della collaborazione avviata con la Dda di Napoli, hanno consentito di accertare l’ascesa, nella Provincia di Latina, dei fratelli Ascione, noti imprenditori campani, attraverso rapporti con esponenti di spicco del noto clan di camorra Mallardo. Le operazioni di polizia economico-finanziaria hanno comportato l’impiego di oltre 100 Finanzieri in Lazio, Campania, Sicilia e Calabria.
Come dimostrato dalle investigazioni del Gico del Nucleo di Polizia Tributaria di Roma, l’operatività criminale del clan è stata nel tempo orientata, oltre che al finanziamento del traffico di sostanze stupefacenti, prevalentemente al controllo – realizzato con la partecipazione finanziaria o con la riscossione di quote estorsive – delle attività economiche di rilievo (attività edilizia, appalti pubblici, forniture pubbliche, commercio all’ingrosso). Gli Ascione hanno accumulato un ingente patrimonio mobiliare e immobiliare del tutto incongruente col modesto profilo reddituale emergente dalle dichiarazioni dei redditi. Per questo, ai sensi del dettato normativo del Codice Antimafia D. Lgs 159/2011, è stata applicata la sorveglianza speciale di Pubblica Sicurezza e il sequestro finalizzato alla confisca dell’intero patrimonio, direttamente o indirettamente, riconducibile a Michele, Giuliano e Luigi Ascione. Sono stati sequestrate cinque società, con sede nella provincia di Latina e Napoli, di cui due operanti nel settore delle costruzioni di edifici, una nella locazione di immobili, una nel commercio di auto e una nel settore dell’intermediazione immobiliare; quote societarie di una società, con sede nella provincia di Napoli, operante nel settore della gestione di stabilimenti balneari; 112 unità immobiliari situate in provincia di Latina, Napoli e Cosenza; 175 auto, moto e un’imbarcazione; numerosi rapporti bancari, postali, assicurativi e azioni per un valore complessivo di stima dei beni sottoposti a sequestro pari a oltre 50 milioni di euro.
Servizio di Domenico Lista
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