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Il sit-in, di ispirazione ebraica, non è stato organizzato dalla Comunità, che non è stata presente in veste ufficiale, ma a titolo personale.
(MeridianaNotizie) Roma, 29 luglio 2013 – Un centinaio di persone, tra cui una delegazione della comunità ebraica, si è radunata sotto casa del capitano delle SS Erich Priebke, dove sta scontando i domiciliari dopo essere stato condannato all’ergastolo per l’eccidio delle Fosse Ardeatine, per protestare contro i festeggiamenti del suo centesimo compleanno. Attimi di tensione, in un clima già rovente, si sono avuti verso le 11.30 quando il nipote, arrivando con una bottiglia di champagne, l’ha mostrata provocatoriamente. Subito si sono accesi gli animi, e mentre la polizia, schierata a presidio dell’ingresso, lo invitava ad allontanarsi, l’uomo ha colpito violentemente una donna con la mano libera. A quel punto è stato aggredito da alcuni manifestanti che gli hanno urlato “Assassino, maledetto da Dio, vattene, vergogna, venduto fai schifo, sei come lui”. La polizia, costretta ad intervenire, ha caricato il giovane su una volante sottraendolo così ai manifestanti. Il sit-in, di ispirazione ebraica, non è stato organizzato dalla Comunità, che non è stata presente in veste ufficiale, ma a titolo personale.
A dare vita alla manifestazione sono stati i creatori del ‘Progetto Dreyfus’, che attraverso la pagina Facebook dedicata alla lotta contro l’antisemitismo, hanno radunato tanti romani, non solo di religione ebraica, per risvegliare le coscienze ed esprimere indignazione. “E’ una persona che meriterebbe solo di stare ad Auschwitz” ha affermato il rabbino Vittorio Della Rocca. Durante il sit-in sono stati letti i nomi di tutte le 335 vittime delle Fosse Ardeatine, tra le quali c’erano 26 minorenni, 12 membri delle forze dell’ordine il sacerdote don Pietro Pappagallo. L’eccidio delle Fosse è un lutto nazionale in quanto solo 75 nomi appartengono ad ebrei. Proprio stamattina sono apparse scritte inneggianti al criminale nazista e svastiche all’esterno della sede dell’Anpi nazionale, scritte per le quali il sindaco Marino ha già dato disposizioni affinché vengano rimosse.
Il servizio di Antonella D’Angelo
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