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Dal mestiere di genitori non si va mai in vacanza e nei mesi estivi il lavoro si intensifica.
(MeridianaNotizie) Roma, 13 agosto 2013 – Al mare, in montagna oppure in città, non importa dove trascorrerete il Ferragosto, l’importante è non abbassare la concentrazione. Traumi distorsivi, disidratazione e punture di zecche sono solo alcune delle insidie che potrebbero mettere a rischio la salute dei più piccoli.
Dal mestiere di genitori non si va mai in vacanza e nei mesi estivi il lavoro si intensifica. Mentre in inverno i ragazzi praticano le loro attività in spazi controllati, nel periodo estivo sono i genitori che per tutta la giornata sono chiamati a vigilare sulla loro salute.
A sostegno di mamme e papà gli esperti dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù hanno diffuso i loro consigli. In macchina “se si hanno i piccoli a bordo, vanno sempre utilizzati gli appositi seggiolini. Tale raccomandazione vale per gli adulti e per i giovani, magari neopatentati. A volte sono proprio questi ultimi, in qualità di fratelli maggiori, a trasportare i fratellini o le sorelline da una località all’altra nell’intenso traffico del periodo di Ferragosto”.
Con temperature elevate, diventa indispensabile, mangiare e bere secondo criteri basilari. “Catena del freddo e lotta alla disidratazione sono due concetti cardine”, dichiara il dottor Giuliano Torre, responsabile di Epatologia, Gastroenterologia e Nutrizione. “Ricordatevi: in qualsiasi posto vogliate trascorrere il giorno di Ferragosto, portatevi sempre una borsa termica per mantenere cibo e bevande . Poi, raccomando di bere molto”.
Ma i rischi di Ferragosto sono legati anche alle immersioni subacquee e ai condizionatori che diffondono aria troppo fredda. “La difficoltà nei meccanismi di compensazione sotto’acqua facilita il rischio otiti”, dichiara la dottoressa Emanuela Sitzia dell’unità operativa di Otorinolaringoiatria di Palidoro, sul litorale romano. Mentre un condizionatore orientato a basse temperature è “causa frequente di rinofaringiti e faringiti”.
Chi invece trascorrerà le vacanze in campagna, dovrà fare attenzione alle “punture dubbie”. Per la responsabile di Dermatologia, la dottoressa May El Hachem, i ragazzi vanno tenuti d’occhio soprattutto quando si ritrovano nei pressi di casali diroccati e abbandonati. Spesso, questi, possono rivelarsi covo per zecche e pulci: “Se si ritorna con una puntura di cui non se ne conosce la provenienza, allora bisogna andare dal pediatra del Pronto Soccorso più vicino”. Infine, i rischi per la nostra pelle sono sempre in agguato.“A prima vista appare un fenomeno banale – conclude la dottoressa El Hacem – ma il mix tra sudore e polvere dà molto fastidio. Ecco perché bisogna evitare di coprire troppo i nostri ragazzi”.
Sempre in merito al tema del gioco “stare troppo al computer o su tablet e smartphone non nuoce alla vista, ma provoca comunque un affaticamento”. E’ il parere del responsabile di Oculistica, il professor Luca Buzzonetti. Per il quale, invece, l’utilizzo degli occhiali da sole in età precoce è obbligatorio solo in rari casi. “Magari quando si riscontrano patologie retiniche gravi. Il consiglio è quello di acquistare le lenti protettive solo nei centri specializzati e non altrove. Solo lì si può certificare la presenza nelle lenti da parte dei filtri per i raggi Uv”.
Per i più piccoli e per coloro che soffrono di problemi cardiaci, poi, ecco il parere del responsabile del Dipartimento Medico Chirugico di Cardiologia Pediatrica, il professor Giacomo Pongiglione. “Per i primi il consiglio è di tenersi alla larga dai raggi solari intensi, mentre per gli altri attenzione alla troppa competizione quando si gareggia tra amici. E’ infatti accaduto di aver avuto a che fare con casi di ragazzi che soffrivano di cardiopatia in forma lieve, ma che a furia di giocare a pallone in spiaggia sono comunque svenuti. Sforzi estremi quando c’è il solleone? Lasciamo stare”.
servizio di Francesca Ferrajolo
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