Le opere danneggiate sono figure paesane della manifattura Ferdinandea di Napoli di fine diciottesimo secolo
(MeridianaNotizie) Roma, 27 settembre 2013 – Come un elefante in un negozio di cristalli. Chissà come avrà reagito il signore che a causa di un movimento non proprio elegante ha rotto la vetrina del museo delle Porcellane?. Il gesto ha comportato il danneggiamento di 12 preziose statuette che erano custodite in una vetrina nel Museo a Firenze, all’interno del Giardino di Boboli. Lo rende noto la soprintendenza al Polo museale del capoluogo toscano. Le opere danneggiate sono figure paesane della manifattura Ferdinandea di Napoli di fine diciottesimo secolo. Si pensa a un’ azione civile contro l’uomo che ha rotto le opere.
In una nota la soprintendenza parla di incidente e spiega che, “come dimostrano i filmati video delle telecamere di sicurezza, prontamente visionati, la vetrina del centro stanza e’ stata oggetto di un inavvertito ma forte urto da parte di un visitatore di nazionalità italiana, nel corso di una normale visita in orario d’apertura. L’urto ha provocato la caduta di 12 statuette sulle 18 totali che si trovavano al suo interno“.
In seguito all’incidente “la sala è stata chiusa e solo domani una restauratrice inizierà il delicato recupero dei frammenti delle varie figure, nella prospettiva di poterle restaurare. Solo allora si potrà valutare il danno sia dal punto di vista conservativo, sia da quello economico”. La soprintendenza spiega di aver “immediatamente informato” il nucleo tutela del patrimonio dei carabinieri che “ha proceduto a un primo sopralluogo. La soprintendenza per il Polo museale fiorentino si riserva un’azione civile nei confronti del visitatore che ha provocato il danno”.
Morale della favola: se hai la grazia di un bradipo non entrare in un museo di porcellane.
Di Luisa Deiola
Altre videonews su Cronaca:
Corecom Lazio, Francesco Soro racconta 5 anni di presidenza
In America mai con la testa fra nuvole, ora in volo smartphone e pc in modalità “aeroplano”
Furto al Duomo di Montecompatri, rubati corona e croce