Sono 150 le cassette di sicurezza in altrettante cabine che dovranno essere recuperate. Saranno «smontate una ad una, catalogate, fotografate con a fianco il numero della cabina in modo che il contenuto possa essere resitutito ai legittimi proprietari», ha spiegato l’ingegnere Sergio Girotto, di Micoperi
(MeridianaNotizie) Roma, 18 settembre 2013 – La Costa Concordia dopo 18 ore di lavoro è finalmente riemersa dalle acque. Dopo 18 mesi si potrà accedere nuovamente ai saloni, le cabine e a ai tesori che il mare ha scosto fin’ora. Priorità ai due cadaveri ancora dispersi poi, con il permesso della magistratura, si potrà riportare alla luce il superfluo ma prezioso tesoro del gigante.
Sono 150 le cassette di sicurezza in altrettante cabine che dovranno essere recuperate. Saranno «smontate una ad una, catalogate, fotografate con a fianco il numero della cabina in modo che il contenuto possa essere resitutito ai legittimi proprietari», ha spiegato l‘ingegnere Sergio Girotto, di Micoperi, al Corriere della Sera. Per le cassette l’operazione dovrebbe essere relativamente semplice, mentre sarà più complicato riappropriarsi di oggetti e preziosi lasciati sui ponti o nelle cabine: maree e sciacalli potrebbero averli portati via per sempre. Tutto ciò che si riuscirà a recuperare, spiegano dalla Costa Crociere, sarà messo a disposizione dei passeggeri.
Accanto agli effetti personali delle oltre quattromila persone a bordo della nave, la Concordia custodisce anche una patrimonio artistico stimato in tre milioni di euro. Poco meno di 6.500 opere d’arte, tra originali e multipli, che potrebbero essere recuperate. Poche speranze, invece, di ritrovare alcuni vasi in ceramica di inizio ottocento o le cristalliere posizionate nei bar. Anche la stessa nave è di per sé un tesoro: il materiale destinato alla demolizione potrà essere venduto. Il costo sul mercato di un il relitto è di 350 dollari a tonnellata, la Concordia ne pesa 50mila.
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