Malagrotta diventerà un parco con 100 mila alberi. Ma chi paga?

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A pagare dovrebbero essere i responsabili di tutto ciò, coloro che hanno costruito, gestito e permesso la continuazione della discarica al centro della numerose polemiche riguardanti la sicurezza dei cittadini residenti nella zona.

(MeridianaNotizie) Roma, 20 settembre 2013 – La discarica di Malagrotta sarà trasformata in un parco con 100 mila alberi. Queste le parole pronunciate ieri dal Sindaco Marino. La chiusura della trentennale discarica è infatti prevista per il 30 settembre, da quel momento in poi, nello specifico ad ottobre, partirà il progetto del parco. Sono ancora in via di definizione  gli aspetti tecnici, ma il progetto sembra più che concreto. Ma la costruzione di un parco, con le precedenti opere di bonifica di una zona che per 30 anni è stata servita dalla discarica più grande d’Europa, richiederà ingenti somme di denaro. Ora, a prescindere dai giudizi di merito circa l’apertura di un parco nell’area, la domanda importante – secondo Codici  – da porre alle amministrazioni è indubbiamente la seguente: chi pagherà per il parco? malagrotta1

“Deve assolutamente essere garantita la totale estraneità della collettività a qualsiasi spesa inerente opere di bonifica e di implementazione di un parco nell’area di Malagrotta – commenta Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale del Codici – Gli oneri economici di tale progetto non devono in nessun modo pesare sulla collettività, che non ha colpe, ma che anzi ha subito inerme le pesanti ripercussioni dell’inquinamento sulla salute e la salubrità ambientale”. A pagare dovrebbero essere i responsabili di tutto ciò, coloro che hanno costruito, gestito e permesso la continuazione della discarica al centro della numerose polemiche riguardanti la sicurezza dei cittadini residenti nella zona. Si parla anche del proprietario di Malagrotta, Manlio Cerroni? Sicuramente si, visto il suo ruolo di  “magnate dei rifiuti del Lazio”, così come viene appellato da numerose fonti di cronaca.

Fatto sta che il sindaco Marino è pieno di sogni, dal Parco di Cederna al Parco di Cerroni ma non di solide realtà

Cristina Pantaleoni

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