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“Serviranno condizioni meteo favorevoli e quindi abbiamo immaginato che, dal 15 settembre in avanti, entro le ore 14 del giorno precedente, sapremo se il giorno successivo l’operazione si farà”.Significa che se l’operazione partirà davvero lunedì lo si saprà soltanto domenica alle 14
(MeridianaNotizie) Roma, 12 settembre 2013 – Il d-day della Concordia è stato fissato, condizioni meteo-marine permettendo: lunedì mattina all’alba inizieranno all’isola del Giglio le operazioni di ‘parbuckling’, il termine tecnico che sta a significare la rotazione della nave naufragata il 13 gennaio dell’anno scorso, per riportarla in posizione verticale. La conferma è arrivata direttamente dal Commissario del governo per l’emergenza, Franco Gabrielli, nel corso dell’ incontro con la popolazione dell’isola. Una riunione nella quale il capo della Protezione Civile ha rassicurato i cittadini, ribadendo che anche per questa fase dell’operazione di recupero si cercherà di ridurre al minimo i disagi per la popolazione.
E, soprattutto, sottolineando a chiare lettere che non ci sarà alcuno show: “qui di passerelle non se ne dovranno vedere. Non ne abbiamo bisogno. Ci sono ancora due cadaveri che devono essere restituiti ai loro cari“. Delle 32 vittime di quella notte maledetta, infatti, mancano ancora all’appello la passeggera Maria Grazia Trecarichi e il membro dell’equipaggio Russel Rebelli: si spera che i loro corpi siano rimasti incastrati nella parte non accessibile della nave e che ora possano finalmente essere recuperati. E non è un caso che sia proprio questo il primo obiettivo che tutti si sono dati. Si comincia dunque lunedì. “Per noi – ha detto Gabrielli – la prima finestra utile per la rotazione della Costa Concordia e’ il 16 settembre. Tutte le opere sono state collaudate e l’ultima cosa da completare è la check list e cioè tutta quella serie di attività propedeutiche al parbuckling”. Attività che, “ci ha comunicato il Consorzio di imprese, termineranno il 15 settembre”. Saranno però le condizioni meteo-marine, ha ribadito anche oggi il capo della Protezione Civile, il vero regista dell’intera operazione. “Serviranno condizioni meteo favorevoli e quindi abbiamo immaginato che, dal 15 settembre in avanti, entro le ore 14 del giorno precedente, sapremo se il giorno successivo l’operazione si farà”.
Significa che se l’operazione partirà davvero lunedì lo si saprà soltanto domenica alle 14. Quel che è già certo è che allo scattare dell’ora X verrà vietata sia la navigazione sia la balneazione. E sarà interdetta a tutti buona parte del porto. La decisione di far partire le operazioni il 16 va comunque incontro alle richieste della popolazione del Giglio, illustrate dal sindaco Sergio Ortelli in un incontro lunedì scorso con i suoi concittadini e e riportare in un verbale pubblicato sul sito del comune dell’isola. “Settembre, parte finale della stagione turistica – si legge -, rappresenta un mese con frequenze turistiche alternate dovute ai picchi nei fine settimana ed al minore flusso nei giorni feriali”. Dunque “dal nostro punto di vista” le date ottimali sono quelle che consentono di “ridurre al minimo gli effetti sulle attività socio economiche”: “dal 16 al 20 e dal 23 al 25” settembre. Giorni che consentirebbero di non operare durante la festa del Patrono (14 e 15) il successivo fine settimana (21 e 22) e la festa delle Cantine (26-27 e 28). Al di là di quando verrà dato il via al parbuckling, l’operazione e tutt’altro che facile e, nonostante le simulazioni dicono sia fattibile, bisognerà vedere come risponderanno le strutture della nave alle enormi sollecitazioni a cui saranno sottoposte. Ma cosa accadrà una volta che la Concordia tornerà in asse? Innanzitutto i tecnici dovranno verificare lo stato della fiancata di dritta, quella sommersa, prima di procedere al montaggio dei 15 cassoni che assicureranno il galleggiamento. Operazioni che, ha ripetuto Gabrielli, richiederanno mesi.
Dunque la nave non si muoverà dal Giglio prima della prossima primavera. Una volta terminata questa fase, la Concordia dovrebbe partire per il suo viaggio finale, un porto dove essere smaltita. Che al momento non è stato deciso: Piombino resta lo scalo favorito, per la vicinanza e per le ripetute richieste della Toscana, ma è necessario che le strutture siano approntate entro i tempi giusti. L’altra possibilità è che la nave venga letteralmente inglobata da una mega piattaforma sud coreana, per essere portata in sicurezza in un qualunque porto scelto dalla Costa. Italiano o meno.
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