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“Una volta ottenuti i risultati scientifici, anche qui faremo un intervento di chiusura. Come concordato i costi saranno a carico dell’impresa che stava effettuando i carotaggi per il porto commerciale” ha commentato il sindaco di Fiumicino Esterino Montino
(MeridianaNotizie) Roma, 27 settembre 2013 – “Gli esperti – ha dichiarato il sindaco del comune di Fiumicino Esterino Montino – ci dicono che questo geyser è simile a quello trovato a via Coccia di Morto: è una fuoriuscita di anidride carbonica al 90-95%. Gli scienziati stanno facendo tutte le campionature e le analisi del caso, ma credo che non ci sia una grande differenza con il precedente. Anche a livello di profondità non c’è differenza con la sacca di gas trovata a via Coccia di Morto. In ogni caso, una volta ottenuti i risultati scientifici, anche qui faremo un intervento di chiusura. Come concordato, sarà Italgas a effettuare l’intervento di ripristino del foro a Coccia di Morto, mentre in quest’altro caso, i costi saranno a carico dell’impresa che stava effettuando i carotaggi per il porto commerciale. C’è da dire che quello sul sottosuolo di Fiumicino era un dato già conosciuto, fenomeni di questa natura c’erano stati nel 2010 e, ancora, nei decenni precedenti. Non è un caso che la Terza Università, sulla base di un affidamento dato dalla Regione Lazio, ha potuto fare una campionatura di oltre 600 piccoli sondaggi in tutta l’area di Fiumicino e Isola Sacra, grazie ai quali si è visto che anche lì, nel sottosuolo, ci sono queste sacche di gas”.
Il sindaco del Comune di Fiumicino, Esterino Montino, insieme all’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia e alla Capitaneria di Porto, ha effettuato un sopralluogo in mare dove si è verificata una nuova fuoriuscita di gas, a circa 100 metri dalla costa. In quel punto l’autorità portuale sta effettuando dei sondaggi a circa 40 metri di profondità per la realizzazione del porto commerciale”.
Da una prima analisi effettuata dai Vigili del Fuoco, nucleo NBCR, il gas e’ composto sopratutto da anidride carbonica. Ora si attende che la squadra sommozzatori dei Vigili del Fuoco posizioni l’attrezzatura necessaria al campionamento del gas, quanto più possibile vicino al foro d’uscita, per poter stabilire la composizione e la provenienza. Da ieri l’area è stata messa in sicurezza con due mezzi della società antinquinamento di Fiumicino, Ecol Roma.
Per contenere fanghi e altro materiale smosso dalla pressione del gas, sono state posizionate delle panne galleggianti alte circa due metri. “Siamo in una fase d’indagine – ha detto il comandante della Capitaneria di Porto di Roma, Lorenzo Savarese – occorre verificare il tipo e la natura del gas e se sono presenti idrocarburi disciolti, pericolosi per la costa”. Un elicottero dei Vigili del Fuoco ha sorvolato l’area per effettuare delle riprese aeree. “Sono previsti 170 sondaggi – ha spiegato l’autorità’ portuale, stazione appaltante dei lavori – per la progettazione delle banchine in totale sicurezza: questo era il primo dei dieci sondaggi penetrometrici, che scendono in profondità e servono a studiare la tipologia del suolo”.
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