Le due statuette si datano al V e al IV secolo a.C.. I manufatti raccontano gli ultimi drammatici momenti della vita del santuario emporico nel 281 a.C.
(MeridianaNotizie) Roma, 30 settembre 2013 – “Eccezionale scoperta presso l’area archeologica etrusca di Gravisca. Durante l’annuale campagna di scavo condotta dal prof. Lucio Fiorini, dell’Università degli Studi di Perugia, in collaborazione con la Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Etruria Meridionale, all’interno del sacello dedicato a Demetra, sono stati portati alla luce, tra i vari reperti, due straordinarie statuette femminili in bronzo di offerente, un thymiaterion, pure in bronzo, e il coperchio di una pisside in avorio con la raffigurazione di una sirena.
Le due statuette si datano al V e al IV secolo a.C.. I manufatti raccontano gli ultimi drammatici momenti della vita del santuario emporico nel 281 a.C., quando, temendo per l’imminente arrivo dell’esercito romano, gli ultimi devoti seppellirono, per proteggerli dalla distruzione, tutti gli ex-voto più preziosi, salvaguardando la memoria della secolare devozione che aveva fino ad allora animato l’area sacra di Gravisca“. Lo comunica, in una nota, il Comune di Tarquinia.
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