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Capossela vestito a festa incita al ballo, coordina le danze con il bicchiere in mano, brinda alla vita e all’allegria popolare, si lascia trasportare, e balla come un moderno Fred Astaire, con una scopa di paglia.
(MeridianaNotizie) Roma, 10 settembre 2013 – Un vortice di musiche da ballo per sollevare l’umore, le gambe e le braccia fino a far girare la testa. Questo si vive con Vinicio Capossela e la Banda della Posta. Il cantante Irpino porta sul palco tutto il repertorio da ballo degli sposalizi anni ’50 registrati dalla banda, una selezione di suoi brani riarrangiati con ritmi ballabili, alcuni omaggi a cantanti da emigrazione come Salvatore Adamo, Rocco Granata e Adriano Celentano, brani provenienti dalla tradizione rurale e di Matteo Salvatore, western mariachi, per un concerto unico.
Capossela vestito a festa incita al ballo, coordina le danze con il bicchiere in mano, brinda alla vita e all’allegria popolare, si lascia trasportare, e balla come un moderno Fred Astaire, con una scopa di paglia. Quello in cui ci portano Vinicio e la Banda della Posta insomma è un mondo fatto di riti e di paesaggi scanditi dal ritmo di polke , mazurke, valzer, paso doble, tango, tarantella, un ritmo da ballare per non dimenticare, per tramandare e far (ri)scoprire. E il pubblico di Frammenti 2013, la storica rassegna dei Castelli Romani, non si lascia pregare anzi, si prende sottobraccio e al ritmo di quadriglia balla e canta instancabilmente per più di due ore.
Il servizio di Cristina Pantaleoni
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