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Sul progetto «Déjà Vu», Pau racconta a Sorrisi e Canzoni: «Il nostro pubblico si aspetta sempre qualcosa di nuovo da noi. Nel 2012 è uscito “Negrita Live” e con questo doppio disco non volevamo ripeterci. E poi nei teatri devi sempre fare dei compromessi con la struttura che ti ospita.
(MeridianaNotizie) Roma, 17 settembre 2013 – Esce oggi il nuovo album dei Negrita, intitolato ‘Déjà vu’. Il doppio cd contiene molto del repertorio firmato dalla band di Arezzo, oltre agli inediti ‘La tua canzone’ ed ‘Anima lieve’, riproposto in versione acustica. Le date dal vivo della band, ancora in versione semi-acustica, ripartiranno da Rieti il 17 ottobre e andranno avanti fino a dicembre. ”Siamo sempre un band atipica nella musica italiana”, assicurano.
Il gruppo, subito dopo la promozione, continuerà le date del suo tour nei teatri da ottobre fino al 3 dicembre. E hanno già fatto alcune riunioni in vista di un nuovo disco di inediti, che però avrà una lunga gestazione perché in mezzo, ci spiegano, c’è la volontà di trovare stimoli attraverso nuovi viaggi, uno dei quali probabilmente sarà in una capitale europea. Sul progetto «Déjà Vu», Pau racconta a Sorrisi e Canzoni: «Il nostro pubblico si aspetta sempre qualcosa di nuovo da noi. Nel 2012 è uscito “Negrita Live” e con questo doppio disco non volevamo ripeterci. E poi nei teatri devi sempre fare dei compromessi con la struttura che ti ospita. In una band “chitarristica” come la nostra, il suono è fondamentale, per questo abbiamo deciso di registrare di nuovo in studio perché tutto fosse perfetto». Il progetto doveva chiamarsi (e così era stato annunciato) «Unplugged Sessions», ma per motivi di copyright sulla parola Unplugged hanno dovuto cambiare titolo. Cesare “Mac” Petricich è comunque contento: «L’espressione Déjà Vu ci è sembrato il titolo più giusto perché parla di un’esperienza che credi di aver vissuto ma che non hai mai vissuto veramente».
Le date live in acustico dei mesi scorsi sembrano essere state il motore principale del lavoro,e infatti i ragazzi non riescono a parlare d’altro. Pau continua: «Sono un ballerino represso, abbiamo fatto tantissime date dove eravamo costretti a stare fermi, immobili e seduti, poi è la musica che ti muove ed è il pubblico che non riesce a stare composto. Non c’è data in cui non ci sia stata un’invasione di campo. Una band sta insieme perché si innamora del sound che riesce a creare con gli strumenti. Questo è un disco che raccoglie tutte le emozioni e la crescita di quell’esperienza». Alcuni dei brani suonati hanno un aspetto completamente diverso, il repertorio dei Negrita acquisisce una nuova freschezza. Drigo spiega: «Ci ha divertito talmente tanto rivestire questi brani di un tessuto nuovo che potremmo farlo per la vita. Anzi, se avete delle canzoni da riarrangiare, fatecele avere perché è una delle cose che ci diverte di più fare in assoluto». In conclusione, Pau scende un po’ nel personale e racconta la dimensione di quella che è, ai fatti, la grande famiglia che ruota attorno ai Negrita: «La gente ha bisogno di una visione del futuro che nemmeno la politica riesce a dare. Viviamo alla giornata, stiamo annaspando e in tutto questo ci sono un sacco di persone che si riconoscono nei nostri brani. Le persone hanno bisogno che si dia loro una pacca sulle spalle, un senso di fiducia».
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