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Purtroppo queste cifre sono destinate a raddoppiarsi entro il 2020 ed a triplicarsi entro il 2050
(MeridianaNotizie) Roma, 20 settembre 2013 – Ogni 10 minuti un italiano si ammala di Alzheimer, per un totale ad oggi di 7-800 mila casi. Ad oggi, però, mancano test diagnostici, farmaci incisivi e la formazione per familiari e badanti e si registra una mancata diagnosi iniziale nel 43% dei casi. Questi i dati emersi dall‘International Alzheimer’s Disease Physicians Survey. I dati sono stati presentati da Eli Lilly, dell’International Alzheimer’s Disease Physicians Survey, in occasione dei 25 anni di ricerca e sviluppo di nuove soluzioni terapeutiche per la malattia, presentata a Roma, al talk Show “Ti Ricordi?” a cura dell’Associazione Italiana Malattia di Alzheimer (Aima).
Purtroppo queste cifre sono destinate a raddoppiarsi entro il 2020 ed a triplicarsi entro il 2050, statistica che porterà a contare 3 milioni di casi. Sulla questione si è espresso il neurologo all’Università di Roma Tor Vergata, che ha commentato: “ L’Alzheimer è la più comune forma di demenza con un tasso in costante crescita. Nel 2010, 35.6 milioni di persone nel mondo ne erano affette, un dato destinato a raddoppiarsi nell’arco di 20 anni, con già nel 2030 65.7 milioni di casi e 115.4 milioni di diagnosi nel 2050. Una proporzione trasferibile in Italia, dove si registrano all’incirca 700 mila ammalati, con circa 80 mila nuovi casi ogni anno. Ma sono cifre sottostimate. Altro aspetto da considerare è, poi, per Patrizia Spadin, presidente dell’Aima, che “questa patologia determina un impatto elevatissimo sulla qualità della vita dei caregiver e dei familiari, con un cambio radicale delle abitudini di vita, la riduzione del tempo e delle risorse da dedicare al resto della famiglia e al lavoro”.
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