Uno dei due era francese, sono stati bruciati vivi da una folla inferocita, i due sono stati arsi vivi perché sospettati di traffico di organi dopo la scomparsa ieri di un bambino di otto anni 
(MeridianaNotizie) Roma, 3 ottobre 2013 – Tragedia in Madagascar: due stranieri, di cui uno francese, sono stati bruciati vivi da una folla inferocita. Erano sospettati di trafficare organi. Il Quai d’Orsay ha confermato che uno delle due vittime è francese, mentre è ancora ignota la nazionalità della seconda, sebbene la Bbc dica che potrebbe essere italiano, citando alcuni residenti di Nosy Be.
Il linciaggio è avvenuto nell’isola turistica di Nosy Be, a nord-ovest del Madagascar. I due sono stati arsi vivi perché sospettati di traffico di organi dopo la scomparsa ieri di un bambino di otto anni. Ieri a Hell-Ville, capoluogo della piccola isola, erano scoppiati degli scontri subito dopo la denuncia della scomparsa del piccolo. La polizia aveva immediatamente arrestato una persona e subito dopo c’era stato un assalto al commissariato di polizia. Negli scontri una persona era rimasta uccisa. Poi questa mattina il tragico ritrovamento del corpo del piccolo, senza genitali e senza lingua, seguito dal linciaggio dei due stranieri occidentali. I media locali riferiscono che sarebbero stati trovati organi umani all’interno di un frigorifero nel palazzo dove abitavano i due stranieri.
«Due stranieri sono morti e abbiamo conferma che uno di loro è francese – ha fatto sapere Philippe Lalliot, portavoce del ministero francese degli Esteri -. Ci affidiamo alla giustizia malgascia affinché faccia luce sulle circostanze esatte dell’accaduto e prenda le misure necessarie per assicurare la sicurezza dei nostri residenti sul posto». Parigi raccomanda inoltre ai francesi presenti a Nosy be, di non spostarsi e ha fatto chiudere temporaneamente la scuola francese dell’isola. Le violenze della popolazione locale erano cominciate ieri in seguito alla scomparsa del bambino. I due stranieri bianchi uccisi, secondo le prime testimonianze, avrebbero confermato sotto tortura della folla di essere i responsabili dell’omicidio e di trafficare organi.
Luisa Deiola
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