All’esito di tale attività d’indagine il Gip presso il Tribunale di Roma ha disposto il sequestro preventivo del suddetto appartamento il cui valore è stimato in circa 450 mila euro.
(MeridianaNotizie) Roma, 31 ottobre 2013 – Si conclude l’operazione “Chicken” che ha portato alla denuncia per il reato di usura aggravate in concorso e di riciclaggio di E.B., 35enne attualmente detenuto per analogo delitto contro altro imprenditore e la madre 60enne, pregiudicata. I due, approfittando dello stato di difficoltà economica di un imprenditore di Fiano Romano, gli concedevano nell’anno 2010 un prestito di circa 40mila euro stipulando una scrittura privata di contratto preliminare di acquisto di un appartamento che l’imprenditore possiede a Roma quale forma di garanzia del prestito ricevuto, attraverso la quale gli indagati si sono assicurati il libero usufrutto dell’immobile. All’esito di tale attività d’indagine il Gip presso il Tribunale di Roma ha disposto il sequestro preventivo del suddetto appartamento il cui valore è stimato in circa 450 mila euro.
Un’indagine iniziata nel 2011 da parte dei militari del Nucleo Operativo della Compagnia Carabinieri di Ronciglione e che in due anni circa ha consentito di scoprire un vasto giro di droga che arrivava fino a Roma.
Sei sono stati gli arresti e sette le perquisizioni domiciliari: gli spacciatori tra Carbognano, Fabrica di Roma e Caprarola guadagnavano più di 12 mila euro a settimana. I Carabinieri di Ronciglione sono risaliti a chi spacciava e riforniva droga come eroina, pura al 90 per cento, e marijuana, tra Caprarola, Carbognano e Fabrica di Roma, riuscendo a smascherare i due grossisti di Roma che nell’arco di ogni settimana riuscivano a piazzare più di un etto di cocaina ai propri clienti.
Un’attività che non si fermava al semplice spaccio di droga, ma arrivava fino all’usura. Un commerciante che si era fidato di uno di loro per un prestito di circa 60mila euro nel giro di un mese aveva visto raddoppiare la cifra a 120mila euro e doveva pagare almeno cinquemila euro a settimana per un debito che non si sarebbe mai potuto estinguere.
I militari della stazione carabinieri di Blera, unitamente a quelli di Monte Romano e del nucleo operativo della compagnia di Ronciglione, hanno invece arrestato, dopo un’articolata attività d’indagine nei comuni di Blera e Villa San Giovanni in Tuscia scaturita dalla denuncia sporta da un gestore di un distributore carburanti della zona, per i reati di truffa aggravata e continuata L. B., artigiano romano di 55 anni, e M. D., 28enne di Frascati, entrambi pregiudicati. I due sono stati sorpresi dai militari mentre cercavano di piazzare al gestore di un distributore carburanti di Blera un assegno bancario in bianco, risultato poi contraffatto, come corrispettivo della fornitura di 1.500 litri di gasolio, per l’ammontare complessivo di circa 3mila euro. Ulteriori approfondimenti permettevano di risalire ad un altro assegno alterato dell’importo di tremila e trecento euro che era stato utilizzato per consumare analoga truffa nei confronti di altro distributore della zona.
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