Questa raccolta di inediti è stata per la prima volta proposta al pubblico in formato fisico, con versioni aggiornate e integrate da nuove parti strumentali ed accompagnati da un ultimo inedito, “Una storia vera”, che suggella idealmente l’intero percorso.
(MeridianaNotizie) Roma, 21 ottobre 2013 – “Con Voi” è il nuovo album di Claudio Baglioni, in uscita domani, 22 ottobre. L’artista, ancora sulla cresta del successo dopo anni di carriera, suggella così l’avvicinarsi dell’addio al palco. Il disco è stato presentato oggi, all’Hotel Cavalieri di Roma, in una conferenza stampa inframezzata da momenti musicali e aneddoti con cui Baglioni ha raccontato buona parte del suo percorso artistico e personale. “Con Voi” è una raccolta di inediti, la prima dal 2003: un lungo lavoro che ha preso forma giorno dopo giorno a partire dal 18 marzo scorso, data di uscita del primo inedito. Quanto al titolo, Baglioni ci tiene subito a sottolineare la non ovvietà del richiamo ai fan e alla gente, e lancia una suggestione di ambiguità: “L’idea nasce dal convoglio, da un viaggio verso qualcosa, che è un po’ la fantasia infantile e ancestrale che io amo molto, ed è in ognuno di noi. Ma nel “voi” non v’è da escludere anche un riferimento un po’ più ristretto, magari ai miei cari, e forse non proprio a tutti”.
Questa raccolta di inediti è stata per la prima volta proposta al pubblico in formato fisico, con versioni aggiornate e integrate da nuove parti strumentali ed accompagnati da un ultimo inedito, “Una storia vera”, che suggella idealmente l’intero percorso. E proprio l’ultima traccia lascia aperte infinite possibilità di immaginazione, perché, come ha sottolineato Baglioni, potrebbe essere l’inizio in fondo del successivo lavoro. L’album contiene 12 brani, più un prologo, interludio ed epilogo, per un totale di 15 tracce che Baglioni ha definito “singoli pezzi”, ciascuno con una propria vita e una propria storia, la cui nascita è stata accompagnata da un confronto costante anche sui blog e social media. Una vera rivoluzione, questa, nell’ambito della produzione musicale che, grazie all’interazione col web, da un lato ha permesso al pubblico di conoscere e approfondire le composizioni che andavano in divenire giorno dopo giorno; dall’altro lato, ha concesso all’artista di scrivere, arrangiare e cantare, in tempo reale e parallelo, proponendo di volta in volta all’attenzione e all’ascolto, le suggestioni e le emozioni del presente. “Al fondo vi è una idea del mondo che torna, evocativa – dichiara Claudio Baglioni – ma ogni singolo pezzo è una suite a se stante che richiede una voglia di ascolto: 12 modi di scrivere canzoni, che si assomigliano poco anche se vi sono arrangiamenti che richiamano sensazioni memorabili e meritevoli degli anni passati”. Un modo alternativo di pensare, realizzare e presentare musica e contenuti, attraverso pezzi e storie sempre diverse, concepite e interpretate su temi, voci, impressioni, stati d’animo in continuo divenire.
Alla base del progetto, infatti, un rovesciamento di tempi e modalità operative grazie alle quali ogni opera è cresciuta e ha vissuto di vita propria, sia in termini di ispirazione e creatività, dando origine a soluzioni alternative nell’ambito della musica popolare. Il filo rosso che lega questa opera, alla fine, è la voce e lo sguardo del narratore. Per questo, ad ogni brano pubblicato in rete è stata abbinata una immagine simbolica, come se ogni pezzo avesse una propria copertina didascalica che è parte integrante del racconto. “Oggi, come 44 anni fa, provo la sensazione di presentare e di parlare di qualcosa di cui ancora non mi rendo conto pienamente: la mia carriera. Negli ultimi dieci anni non ho fatto più raccolte di inediti, in nome forse di una ricerca di un gran finale. Questo album lo è, anche se non è la fine. Ho lavorato nelle direzioni della “tascabilità”, un po’ come si faceva negli anni sessanta con il 45 giri, e della “indefinitezza”, il non avere confini né limiti. Sono sicuro di presentarvi qui, oggi, qualcosa di non normale, perché mi ha riempito ogni giorno, fino a forme di schizofrenia e di costante ossessione, dal mattino a sera. Mi ha divorato, ci ho sofferto, lavorando su ogni parola, ogni metrica, ogni singolo gioco retorico. Non nascondo di esser passato anche attraverso una forma di depressione, che penso si redimerà solo quando potrò vedermi parlare di questo lavoro con la gente. Ma alla fine di tutto, oggi, mi sento svuotato di una gran fatica e felice”.
Servizio di Giulia Taccioli
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