Nella minuziosa ricostruzione di un microuniverso, quello della Roma “città aperta” in mano ai nazisti, dove agiscono e interagiscono figure molteplici (occupanti, occupati, perseguitati, mediatori, ma anche lupi grigi, ovvero opportunisti di ogni risma), ruota il destino delle vittime, ma anche il profilo degli altri protagonisti.
(MeridianaNotizie) Roma, 18 ottobre 2013 – Ai tempi in cui Roma è città aperta e alla mercé dei tedeschi, tra le mura e i vicoli della città si consuma una guerra di fuggiaschi e nascondigli. È una guerra nascosta e cruenta che porta i civili in prima linea: cittadini, uomini e donne di chiesa, Pio XII in persona. La racconta cosi la Roma del conflitto mondiale Andrea Riccardi, ministro con il governo Monti ma prima di tutto storico e accademico, fondatore della Comunità di San’egidio, nel suo libro l’inverno più lungo, 1943-44 Pio XII, gli ebrei e i nazisti a Roma, edito da Laterza.
Nella minuziosa ricostruzione di un microuniverso, quello della Roma “città aperta” in mano ai nazisti, dove agiscono e interagiscono figure molteplici (occupanti, occupati, perseguitati, mediatori, ma anche lupi grigi, ovvero opportunisti di ogni risma), ruota il destino delle vittime, ma anche il profilo degli altri protagonisti.
Lungo queste pagine Andrea Riccardi richiama dall’oblio la storia di uomini e donne comuni che, quando il male ha bussato alle loro porte, hanno mostrato un grande coraggio, hanno condotto una vita fuori dell’ordinario e sono poi tornati, semplicemente, a quella di ogni giorno.
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