Raddoppia la retta della mensa nelle scuole di Pomezia. Genitori in rivolta, in molti hanno rinunciato al servizio.
(MeridianaNotizie) Roma, 11 ottobre 2013 – Lo scorso 9 settembre il Comune di Pomezia ha deliberato la modifica della contribuzione, determinando un aumento della retta della mensa nelle scuole. Secondo le disposizioni dell’amministrazione “i nuclei familiari con un reddito Isee che supera i diecimila euro devono pagare l’80 per cento della tariffa (3,88 euro a pasto), il 100 per cento a chi supera i 15mila euro (4,85 euro a pasto)“. La retta è, per questo, raddoppiata e tanti genitori per protesta hanno deciso di mandare a scuola i figli con panini e pasti già pronti, rinunciando al servizio.
La portavoce dei genitori dell Ic Enea, Barbara Conte, ha dichiarato “la maggior parte delle famiglie rientra nella fasce Isee più alte, alle quali sono state inoltre tolte le agevolazioni per il secondo figlio; una famiglia con un reddito normalissimo può arrivare a pagare per la mensa di due figli quasi duemila euro l’anno, il doppio rispetto all’anno scorso e in tantissimi hanno, perciò, aderito alla protesta che da settembre va avanti in tutte le scuole del comune nonostante disagi riscontrati dai bambini, che consumano il pasto in classe, e i tentativi dissuasivi da parte dei dirigenti scolastici“. La preside dell’istituto comprensivo Trilussa lo scorso 9 ottobre ha dichiarato, in una circolare, che, a causa di questa protesta, si trova costretta a sospendere il servizio scolastico a tempo pieno dal prossimo lunedì 14. il vicepreside dell’Istituto Comprensivo Statale via Matteotti Trilussa ha ammesso che si sta facendo di tutto per non applicare le disposizioni della circolare del Comune, e ha ammesso “la protesta dei genitori è giusta e comprensibile, ma noi dobbiamo garantire in primis la salute dei bambini che non possono mangiare panini tutti i giorni, né abbiamo le competenze per verificare l’igiene dei pasti portati da casa; siamo tra l’incudine e il martello e cerchiamo di agire per trovare una soluzione nel rispetto delle regole“.
La stessa Barbabra Conte ha affermato di aver cercato di parlare con il sindaco del M5S, Fabio Fucci, e di non aver avuto alcuna risposta. Solo grazie a un “blitz”, sono riusciti a scoprire che “l’aumento del costo per la refezione scolastica serve a ripianare il bilancio“. Chiesto, di conseguenza, di poter vedere il bilancio, l’amministrazione comunale avrebbe risposto che la Conte e gli altri genitori vorrebbero “sapere troppo”. La portavoce ha concluso annunciando ricorsi per vie legali: “è stato presentato un ricorso al Tar al quale hanno già aderito 110 genitori dell’Ic Enea e al quale vogliono partecipare anche molti genitori dell’Istituto Pestalozzi“.
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