E’ Carlo Verdone il protagonista del nuovo spot di sensibilizzazione per la fibrosi cistica, prodotto dalla Fondazione per la Ricerca sulla Fibrosi Cistica Onlus per la Campagna Solidale 2013. Un video di 30 secondi diretto dal critico Giovanni Bogani e nato da un’idea dello stesso Verdone e dell’amico Renzo Gambi, dedicato alla ricerca per la malattia genetica grave più diffusa al mondo, dove trova spazio anche una breve gag.
(MeridianaNotizie) Roma, 12 ottobre 2013 – Presentata oggi, in conferenza stampa a Terrazza degli Aranci, la nuova iniziativa di comunicazione promossa dalla Fondazione Ricerca Fibrosi Cistica Onlus, che vede protagonista e ideatore Carlo Verdone. Il concept dello spot

nasce da un’idea originale di Verdone e dell’avvocato fiorentino Renzo Gambi, per l’XI Campagna nazionale della FFC, la regia è stata affidata al critico cinematografico Giovanni Bogani coadiuvato dalla direzione artistica di Clab Comunicazione. I trenta secondi, che saranno on air sulle reti Rai, Mediaset e Sky a breve, vedono il celebre attore interpretare i panni di uno dei suoi più noti e amati personaggi, in una comunicazione di grande impatto emotivo.
“Io sono sempre sensibile quando mi vengono chiesti aiuti in questo senso – dichiara Carlo Verdone – Ne ho fatti tante iniziative benefiche e di sensibilizzazione ma questa è una malattia particolare. Sono io che ringrazio, per avere la possibilità di dare un senso al mio lavoro che non è fatto solo di incassi. Ho avuto tanto dal pubblico, ed è mio dovere restituire qualcosa in questo modo. Ogni persona nota dovrebbe fare questo per la gente. Se un piccolo spot girato in 10 minuti potrà servire a sensibilizzare e ad aiutare questa ricerca, sarà una grande soddisfazione per me”. Un segno di generosità e sensibilità nei confronti di questa malattia che necessita di un appello forte e che abbia risonanza, come spiega Graziella Borgo vicedirettore scientifico della Fondazione Ricerca Fibrosi Cistica Onlus: “Questa malattia ha due aspetti, il portatore e il malato. Sono oltre due milioni e mezzo gli italiani portatori sani, che non avvertono alcun sintomo, ma sono in grado di trasmettere il gene mutato ai propri figli. Non vi sono stime precise ma i dati regionali ci dicono che vi è un portatore ogni 25-30 persone.
Attualmente, senza interventi, una coppia su 600 è una coppia di portatori e per questo ogni settimana nascono circa 4 bambini malati. Stiamo cercando di sviluppare un percorso che porti alla possibilità di un test genetico diffuso, che è costoso e presupporrebbe tutta una organizzazione scientifica. Perché una malattia è rara finché non capita. E quando capita non si può tornare indietro. La ricerca si sta muovendo per cercare qualcosa che sia effettivamente risolutivo per la malattia, che sia anche solo una pillola che sostituisca tutto il complesso bagaglio di medicinali necessari allo stato attuale delle cose. Bisogna fare della fibrosi una malattia pienamente curabile e guaribile”. La Fondazione, grazie proprio alla preziosa testimonianza di Carlo Verdone, attualmente impegnato nel suo nuovo film “Sotto una buona stella”, conta di accelerare i tempi per dare ulteriore concretezza agli studi in corso: finanzierà infatti un importante progetto di ricerca messo in campo da una importante università italiana. La conferenza stampa è stata anche l’occasione per presentare la seconda edizione del FFC Bike Tour, un’impresa voluta e ideata da Matteo Marzotto che quest’anno attraverserà l’Italia da Palermo a Roma in sei tappe per mantenere sempre più alta l’attenzione sulla fibrosi cistica.
La Redazione
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