L’Amministrazione ha contemporaneamente deciso di rinnovare la propria vicinanza, a nome di tutti i cittadini, e la richiesta di liberazione per i due marò Massimiliano Latorre e Salvatore Girone oltre che per Yulia Tymoshenko, protagonista della cosiddetta rivoluzione arancione in Ucraina e detenuta per ragioni politiche.
(MeridianaNotizie) Roma, 24 ottobre 2013 – Mal Comune mezzo gaudio. L’avranno pensata cosi (ma noi siamo maligni) la Sovrintendenza capitolina e l’amministrazione decidendo d’intesa di “non usare più le facciate dei palazzi su piazza del Campidoglio per esporre manifesti e stendardi. Questo per lasciare a tutti la possibilità di ammirare a pieno l’armonia michelangiolesca di una delle più belle piazze romane.”
“I cinque stendardi precedentemente esposti sulla piazza, erano stati tolti in occasione della manifestazione interreligiosa del 1 ottobre organizzata dalla Comunità di S. Egidio. L’Amministrazione ha contemporaneamente deciso di rinnovare la propria vicinanza, a nome di tutti i cittadini, e la richiesta di liberazione per i due marò Massimiliano Latorre e Salvatore Girone oltre che per Yulia Tymoshenko, protagonista della cosiddetta rivoluzione arancione in Ucraina e detenuta per ragioni politiche. Per questo i due stendardi sono stati sistemati in via di San Pietro in Carcere. Non ci saranno invece Sakineh e Tarek Aziz per i quali non vi è più pericolo di vita ed Emanuela Orlandi, per la scomparsa della quale si è riaperto il caso”.
La settimana scorsa una delegazione di Prima L’italia capitanata da Isabella Rauti ha srotolato uno stendardo raffigurante i due marò, ancor adetennuti nelle carceri indiane.
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