Un paio di scarpe rosse per ricordare che oggi è la Giornata Mondiale contro la violenza sulle donne. A Roma il Campidoglio si tinge di rosso per dire basta ad ogni tipo di violenza
(MeridianaNotizie) Roma, 25 novembre 2013 – Oggi è la Giornata mondiale Onu contro la violenza sulla donne. La data scelta per celebrare la ricorrenza, il 25 novembre, è in onore delle tre sorelle Mirabel, eroine della lotta di liberazione della Repubblica Dominicana torturate e uccise durante la dittatura di Rafael Trujillo.
Il segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon, ha ricordato che più del 70% delle donne nel mondo ha subito violenza almeno una volta nella vita. In Italia, dall’inizio dell’anno, sono state 128 le vittime di femminicidio. Le scarpe rosse sono diventate il simbolo della lotta contro la violenza sulle donne quando Elina Chauvet le utilizzò in un’installazione artistica davanti al consolato messicano di El Paso, in Texas, per ricordare le centinaia di donne uccise nella citta di Juarez.
Diverse le iniziative a Roma. Enel “accenderà” di Rosso il Campidoglio nella Capitale e gli uomini e le donne della Uil di Roma e del Lazio saranno in piazza Campidoglio oggi alle 17 per dire NO alla violenza sulle donne.
“E’ un piccolo gesto simbolico che deve indurci tutti alla riflessione – commentano il segretario generale e il segretario con delega alle Pari Opportunità della Uil Lazio, Pierpaolo Bombardieri e Rosella Giangrazi – perché non si debba più assistere all’assassinio, perché di questo si tratta, di una donna da parte dell’uomo che non è in grado di distinguere l’amore dal possesso, il bene dalla devianza. I numeri del dossier sul femminicidio realizzato con l’Eures parlano chiaro: 9 donne uccise nel 2013 nel Lazio. Una media di 171 vittime l’anno in Italia dal 2000 a oggi, ovvero una donna ogni due giorni. E di queste il 70,7% è stata uccisa in famiglia. Una strage cui dobbiamo porre fine. Uniti uomini e donne. Istituzioni, sindacati, associazioni. Forze dell’ordine e magistratura. Attraverso una cultura che deve sì partire dal basso, ma deve diffondersi e radicarsi all’interno dell’intero sistema, non sempre pronto e preparato ad affrontare le situazioni. Dobbiamo scardinare la cultura deviata che porta la vittima a doversi spesso giustificare e agire per una condanna reale di qualsiasi azione violenta. Sin dai primi gesti. Dai primi segnali. Troppo spesso sottovalutati”.
Questi alcuni dei dati sul femminicidio raccolti e analizzati dalla Uil di Roma e del Lazio in collaborazione con l’Eures.Dal rapporto emerge che dal 2003 al 2012 nel Lazio sono state uccise 126 donne, di cui 60 negli ultimi quattro anni. Di queste il 70,6% era residente a Roma e provincia. Sempre nella provincia capitolina sono avvenuti tutti i 9 femminicidi dello scorso anno (di cui 6 nella Capitale).
Il 71,7% dei femminicidi della nostra regione tra il 2008 e il 2012 è avvenuto tra le mura domestiche, ad opera di mariti, conviventi o ex coniugi e/o compagni. Il 65,5% del totale delle vittime era di nazionalità italiana, il 33,6% straniere residenti sul nostro territorio. Dato quest’ultimo perfettamente in linea con quello nazionale: l’84% delle vittime era di nazionalità italiana. E il 95,5% di queste è stato ucciso da connazionali, “soltanto” il 4,5% da stranieri.
“Dati drammatici – commenta Pierpaolo Bombardieri – che mostrano un incremento della violenza contro le donne, molte delle quali avevano già sporto denuncia o comunque informato parenti e amici. Un dato che dovrebbe farci non solo riflettere, ma agire in fretta. Anche perché lo studio mostra purtroppo un incremento del fenomeno nelle realtà metropolitane, evidenziando come spesso nelle grandi città la famiglia, priva di una rete sociale solida, rimanga isolata, vivendo al proprio interno tensioni e criticità. E mostrando anche una totale assenza di un sistema di welfare sociale a tutti i livelli”. E’ soprattutto la fascia 25 – 44 anni quella più colpita, anche se particolarmente elevata risulta anche la fascia over 65. Lo studio evidenzia che nell’ambito di tutti gli omicidi volontari compiuti nel Lazio tra il 2008 e il 2012, quelli in famiglia rappresentano la percentuale più alta, il 31,8 del totale, seguiti subito dopo dalla criminalità comune (30,5%).
Anche la Rete degli studenti e l’Unione degli Universitari partecipano alla Giornata internazionale contro la violenza sulle donne con uno spot legato alla campagna contro il femminicidio lanciata all’inizio del 2013 e che ha riscosso migliaia di adesioni in tutta Italia. Gli studenti hanno lanciato un videospot visibile su youtube dal titolo “Anche questa è Violenza”.
Serena Ingrati
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