Tra incontri istituzionali e cene con vecchi amici, si è conclusa la tappa romana del viaggio del presidente russo Putin, oggi a Trieste per il vertice italo – russo con Letta
(MeridianaNotizie) Roma, 26 novembre 2013 – Agenda fittissima ieri per il presidente russo Vladimir Putin in visita nel nostro paese per il vertice intergovernativo italo- russo che si terrà oggi a Trieste.
Prima l’udienza con Papa Francesco, il presidente russo è giunto in Vaticano con un ritardo di quasi un’ora. E’ giunto con un corteo di 7 auto, scortate dalla polizia italiana: percorsa via della Conciliazione e attraversata piazza San Pietro, il corteo presidenziale è poi entrato in Vaticano dall’Arco delle Campane.Poi l’incontro al Quirinale con il presidente della repubblica Giorgio Napolitano durante si è discusso della situazione in Siria e nei Paesi del Maghreb, nonche’ la soluzione del dossier nucleare iraniano. Un appuntamento anche con Romano Prodi e infine la cena con il Cavaliere.
Non poteva mancare una visita a Palazzo Grazioli dal suo vecchio amico Berlusconi, a sole 48 ore dal voto del Senato sulla sua decadenza. Il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov ha definito fantasiose le voci secondo le quali Putin aveva intenzione di concedere un passaporto russo a Berlusconi dato che quello italiano gli è stato ritirato per le sue vicende giudiziarie. Un possibilità non proprio utopistica visto che lo scorso gennaio Putin aveva accordato la cittadinanza russa all’attore francese Gerard Depardieu, richiesta in polemica con il proprio governo per evadere la tassa dei super ricchi.
Ieri è lo stesso Berlusconi a smentire l’eventualità: ”E’ un’ipotesi che non ho mai considerato, desidero che la mia innocenza venga fuori a tutto tondo io sono italiano al cento per cento e non prevedo scappatoie straniere. Nessuna offerta di passaporto, nemmeno per sogno né dalla Russia né da altri paesi”.
Sia al Quirinale che all’ingresso dell’albergo che ospitava il leader russo, alcune decine di manifestanti hanno manifestato contro Puntin chiedendo la liberazione delle Pussy Riot mentre alcuni movimenti femministi hanno occupato simbolicamente la basilica di San Lorenzo esibendo uno striscione che chiede la scarcerazione delle attiviste imprigionate in Russia.
Serena Ingrati
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