Le buste permettono di leggere il nome, perciò non sarebbe stato garantito l’anonimato. Adesso la vicenda passerà nelle mani della magistratura
(MeridianaNotizie) Roma, 19 novembre 2013 – “E’ nostra intenzione non annullare il concorso”. Con queste parole il vice sindaco di Roma, Luigi Nieri, ha tentato di placare gli animi nel corso di una conferenza stampa indetta in Campidoglio. “E’ fatta salva la preselezione – ha dichiarato Nieri – non l’abbiamo mai presa in considerazione perché non c’entra nulla con la questione della trasparenza delle buste”. La questione dell’anonimato ruota intorno al colore delle buste contenenti i nomi dei candidati, che dovevano essere tassativamente viola all’interno. Attraverso una verifica a campione, è stato scoperto che alcune buste erano completamente bianche e ciò permetteva di scoprire il nome del candidato mettendo la busta in controluce. Ma cresce lo sdegno degli organizzatori della protesta, il gruppo “22 procedure per la giustizia”, insoddisfatti delle risposte di Nieri. “Il vice sindaco non ha detto nulla, ha lasciato tutto sul vago. Non hanno idea di quello che sta accadendo.”
Il servizio di Simona Berterame
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