Decisamente singolari le situazioni di braccianti che risulterebbero aver lavorato addirittura nella giornata del 31 novembre, unitamente ai casi accertati di lavoratori che sarebbero stati impegnati nei campi anche quando, in realtà, si trovavano detenuti o comunque presenti presso uffici di polizia.
(MeridianaNotizie) Roma, 25 novembre 2013 – Otto aziende agricole ispezionate, 212 falsi braccianti agricoli individuati e 940.000 Euro di indennità indebitamente percepite a danno dell’Inps, questi i numeri complessivi dell’operazione “Easy Gain” condotta negli ultimi mesi dal Nucleo Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Crotone.
Le analisi incrociate eseguiti dalle fiamme gialle hanno fatto scattare i controlli su otto aziende agricole di cui 6 nel comprensorio petilino e 2 all’isola di Capo Rizzuto. Molteplici gli “escamotage” adottati dagli imprenditori agricoli per giustificare le assunzioni dei braccianti e, quindi, consentire ai lavoratori di beneficiare di indennità previdenziali ed assistenziali (indennità di disoccupazione e di malattia, assegni di maternità).
Si spazia dalla stipula di contratti d’affitto di fondi rustici assolutamente disconosciuti dai proprietari ,all’utilizzo di contratti sottoscritti da persone già da tempo decedute. Sempre con riferimento alla disponibilità dei terreni, in un caso gli approfondimenti investigativi hanno fatto emergere, dall’esame dei documenti relativi ad un contenzioso con l’Ente Parco Nazionale della Sila, che si trattava di terreni abbandonati da almeno un decennio.
Decisamente singolari le situazioni di braccianti che risulterebbero aver lavorato addirittura nella giornata del 31 novembre, unitamente ai casi accertati di lavoratori che sarebbero stati impegnati nei campi anche quando, in realtà, si trovavano detenuti o comunque presenti presso uffici di polizia. L’attività operativa è stata estesa anche al controllo di eventuali contributi comunitari erogati nell’ambito della Politica Agricola Comune a beneficio delle aziende agricole ispezionate. titolari delle aziende agricole ed i falsi braccianti sono stati denunciati alla Procura della Repubblica di Crotone, alla quale è stato richiesto anche il sequestro di denaro o beni sino a concorrenza degli importi fraudolentemente conseguiti.
Servizio di Cristina Pantaleoni
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