Samuel Modiano, sopravvissuto ai campi di sterminio di Auschwitz, ha ricevuto il dottorato Honoris causa per il suo impegno nel tenere viva la memoria della Shoa.
(MeridianaNotizie) Roma, 29 novembre 2013 – “Voglio dedicare questa onorificenza anche a tutti gli altri come me, che non hanno potuto riceverla perché sono morti”. Il pensiero di Sami Modiano va alle tante vittime dei campi di sterminio. E a chi come a lui sono stati negati i diritti dell’infanzia, primo fra tutti quello allo studio. Diritti cancellati dalla deportazione ad Auschwitz nell’estate del 1944. “Avrei voluto avere oggi questa onorificenza grazie alle mie capacità. – ha affermato Sami con voce rotta dalla commozione – Le mie parole sono di speranza ma spesso sono amareggiato, per un sopravvissuto sentirsi dire che queste cose non sono mai esistite è un dolore tremendo. Ora c’è chi si permette di dire che tutto ciò non è mai successo, auguro ai ragazzi buona fortuna nella loro vita, studiate perché è importante”. Sami ha deciso di trasmettere la sua tragica esperienza alle generazione future, scelta che gli è valsa il dottorato Honoris causa in Storia antropologia e religioni. Si chiude così la cerimonia d’Inaugurazione dell’anno accademico 2013-2014 della Sapienza, arricchita dal racconto di chi vive la Sapienza in prima persona, come Micaela Quintavalle, studentessa di medicina divenuta ormai leader degli autisti autonomi Atac, che nel suo discorso ha illustrato il difficile equilibrio del suo ruolo di studentessa e lavoratrice. Lancia un appello alle istituzioni il Magnifico Rettore Luigi Frati, chiedendo maggiori investimenti sull’istruzione.
Il servizio di Simona Berterame
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