L’attività nasce nel 2010, le indagini sono state affidate alla Procura di Tivoli coordinate in due operazioni denominate “Mazar-i-sharif” ed “Enterprise”
(MeridianaNotizie) Roma, 31 gennaio 2014 – Dieci mila euro il traffico giornaliero e un milione e duecento mila euro complessivi. Questi i proventi dell’attività di spaccio portata avanti dalla banda sgominata dalla Polizia nell’ambito dell’operazione “Enterprise”, così denominata dal tipo di autovettura con cui il leader carismatico del gruppo girava tra le piazze di Tivoli, una Mercedes, che ricorda l’astronave del film di Star Trek.
Almeno 25 i componenti, ognuno specializzato in un settore: così questo gruppo era riuscito ad ottenere il monopolio dello spaccio nelle zone di Villanova di Guidonia e Tivoli. Il romano Giacomo C. il leader, monitorava le cinque principali piazze di Tivoli a bordo della Mercedes insieme al fidato autista, Corrado T. Sotto di lui tanti giovani ragazzi, tutti italiani, usati come vedette e pusher, che se non obbedivano, venivano spaventati con atti intimidatori e dimostratori, come il deflagramento di bombe carta davanti l’ingresso di casa.
“I ragazzi operavano in serata- ha spiegato l’ispettore superiore Glauco Lamboglia – dalle 18 fino alle tre, quattro di notte, spostandosi da alcuni bar della zona al pub di Tivoli”. Ad essere chiusi durante le operazioni di questa mattina 6 bar della zona ed un pub che in giornata abbasserà le saracinesche che risultavano essere il punto di ritrovo di queste persone e permettevano il traffico di droga non segnalandolo alle autorità.
Tra i componendi della banda: il leader, Giacomo Cascalisci, già noto alle forze dell’ordine, insieme ad un altro componente della banda criminale, Carlo Moretti, era indagato nel 2007 per importazione di droga dal Sudamerica. La stessa coppia è stata complice e responsabile di una rapina a danno di una sala giochi a Villanova, nel gennaio e febbraio 2011, che ha fruttato quasi quattro mila euro. Sventato, invece, il tentativo di scassinare uno sportello bancomat a Roma: oltre allo spaccio, quindi, alcuni componenti della banda si sono macchiati di altri reati allo scopo di finanziare le operazioni di importazione di sostanze stupefacenti.
Attraverso gli elementi acquisiti dagli investigatori, è stato possibile accertare che la droga veniva prelevata principalmente nella zona di San Basilio, a Roma, in piccole quantità alla volta: “Ecco perché non abbiamo sequestrato grandi quantitativi – ha precisato l’ispettore superiore Glauco Lamboglia – la modalità da loro utilizzata era fare piccoli rifornimenti e spacciarli subito: 100 gr al giorno, divisi in cinque panetti da 20 dosi per ogni piazza, che venivano consegnate attraverso le fessure dei muri del centro storico”.
“Ci depistavano, nessuno di loro portava la sostanza addosso, ma la nascondeva nei posti più disparati – ha aggiunto Mariella Chiaramonte, dirigente commissariato Tivoli – a colpire, infatti, è la loro sfacciataggine. Per far emergere l’attività di spaccio, è stata necessaria l’installazione di diverse telecamere nei punti nevralgici della zona di Tivoli”.
L’attività nasce nel 2010, le indagini sono state affidate alla Procura di Tivoli e coordinate dal procuratore Filippo Guerra. Nell’ambito delle due operazioni denominate “Mazar-i-sharif” ed “Enterprise”, sono state quindi emesse: 31 ordinanze di custodia cautelare per i reati di spaccio di sostanze stupefacenti e rapina, 20 persone si trovano ora in carcere, 9 agli arresti domiciliari, e due all’ obbligo di presentazione alla Polizia giudiziaria, 12 sono le denunce a piede libero. A questi provvedimenti si aggiungono i 18 arresti in flagranza avvenuti in precedenza, dal 2010 ad oggi.
Servizio di Teresa Ciliberto
Altre Videonews di cronaca
Video > La Lav alla prova della Bocca della Verità: “vogliamo sfatare verità su vivisezione”
VIDEO > Rotary e Maratona di Roma insieme nella “Run for Polio”
VIDEO > Marò, sit-in all’Ambasciata Indiana. Riva Destra: “riportiamoli a casa”