I lavoratori Fistel Cisl e Uilcom sottolineano che a indire lo sciopero è una minoranza
(MeridianaNotizie) Roma, 26 febbraio 2014 – Una situazione non facile quella in cui versa il teatro dell’opera di Roma. Il pesante deficit di bilancio lasciato dalla precedente amministrazione ammonta a oltre 25 milioni di euro. Il sovrintendente attuale, Carlo Fuortes, ha comunque aderito alla Legge Bray per riallineare i conti del teatro entro l’anno e i primi finanziamenti pari a 5 milioni ottenuti dalla stessa legge hanno permesso di pagare gli stipendi ai lavoratori e di saldare parzialmente i debiti con i fornitori. I sindacati Fistel-Cisl e Uilcom-Uil si sono uniti con la speranza di trovare un accordo chiedendo alle istituzioni politiche e culturali di evitare la chiusura definitiva del teatro.
“Se saltano la prima della ‘Manon Lescaut’ e le repliche successive ho il timore che il maestro Riccardo Muti lascerà il Teatro dell’Opera. Se lui dovesse lasciare, temo che i finanziamenti previsti dal Comune per il Teatro non arriverebbero nel modo in cui invece dovrebbero arrivare con la sua presenza”. Rispondendo a una domanda sull’interessamento del ministro della Cultura Dario Franceschini nella vicenda, il leader sindacale ha affermato: “Noi siamo disponibili al confronto, stiamo sensibilizzando anche il ministero, tra l’altro ci sono stati contatti con il ministro Franceschini qualche giorno fa. Presumo che la sua azione sia su una linea di coerenza rispetto a come si stanno muovendo sia il sindaco Marino sia il sovrintendente dell’Opera Carlo Fuortes”. E’ quanto dichiarato dal segretario della Fistel Cisl Roma e Lazio Paolo Terrinoni. Nel frattempo domani mattina dalle 10,30 davanti al Teatro dell’Opera ci sarà un concentramento di lavoratori Fistel Cisl e Uilcom, per rendere visibile che a indire lo sciopero è una minoranza. “Abbiamo già raccolto 300 firme tra i lavoratori per la protesta e altri ancora dovranno aderire. Noi come Fistel Cisl e Uilcom rappresentiamo quasi il 70% dei lavoratori dell’azienda, rispettivamente 120 e 180 lavoratori, su 490 totali considerando anche il numero dei non iscritti, perciò lo ripeto, chi indice lo sciopero è una minoranza”, a dirlo il segretario della Uilcom Roma e Lazio Alessandro Cucchi.
Servizio di Giovanna Di Notte
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