Dardanello : “Un Paese come il ha bisogno di infrastrutture per poter meglio competere, viste anche le sue peculiarità geografiche
(MerdianaNotizie) Roma, 19 febbraio 2014 – Un miliardo e 450mila euro, questa la perdita in entrate dal turismo causata dal possibile sacrificio degli aeroporti italiani con traffico inferiore ai 2 milioni di passeggeri. A 21,5 milioni di euro ammonterebbero invece i costi in aggravio per l’utenza. A denunciarlo Unioncamere, in uno studio curato da Uniontrasporti-Iccsai e presentato in mattinata nel convegno “Aeroporti, la riscoperta”. A far suonare l’allarme le scelte dell’Unione europea, favorevole all’azzeramento degli aiuti pubblici per la gestione degli scali. In Italia, nello specifico, sono 23, la metà di quelli esistenti, gli aeroporti aperti al traffico commerciale che movimentano meno di un milione di passeggeri l’anno, una situazione analoga a quelle tedesca e spagnola.
Secondo il rapporto tali politiche “minacciano la sopravvivenza della stragrande maggioranza degli aeroporti italiani, e di società di gestione che in Italia, come in gran parte dei paesi continentali, non possono stare in equilibrio senza un aiuto pubblico”. “Un Paese come il nostro – sottolinea il Presidente di Unioncamere Ferruccio Dardanello – ha bisogno di infrastrutture per poter meglio competere, viste anche le sue peculiarità geografiche. Infrastrutture che servono sempre di più a valorizzare l’Italia e la sua economia. Perciò fare dei calcoli solo ragionieristici sui costi e benefici della permanenza di alcuni scali è un po’ limitativo”. Anzi, aggiunge, “è necessario, al tempo stesso, tutelare le aree più a rischio di isolamento, che, grazie agli aerei e agli aeroporti, possono essere al centro del mondo”.
Il servizio di Mariacristina Massaro
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