Esposti incisioni, dipinti, monete, mosaici, acqueforti, oli, sculture e gemme grazie ai prestiti di varie istituzioni museali fra cui i Musei Vaticani, la Galleria Borghese, Museo nazionale Romano e nazionale Etrusco di Villa Giulia
(MeridianaNotizie) Roma, 24 aprile 2014 – Un viaggio nel tempo lungo due millenni, attraverso le principali politiche culturali e di propaganda messe in atto dai grandi condottieri del passato come Carlo Magno, Federico II, Carlo V o Napoleone, e ispirate ad un unico modello: quello del primo imperatore di Roma, Ottaviano Augusto. Dal 25 aprile al 7 settembre il Museo dell’Ara Pacis ospita la mostra “L’arte del comando. L’eredità di Augusto”, a cura di Claudio Parisi Presicce, sovrintendente capitolino ai beni culturali, e Orietta Rossini, responsabile del Museo.
La mostra si articola in 12 sezioni, diverse per tema ed epoca storica, ripercorrendo il modo in cui i grandi imperatori del passato hanno fatto propria l’eredità di Augusto, reinterpretandola e adattandola al tempo e al potere corrente lasciando però intatti i caratteri leggendari della “gens Iulia” che avevano costituito il veicolo principale di consenso utilizzato dal primo imperatore romano. Proprio le origini mitiche di Roma, celebrate nell’Eneide da Virgilio per volere di Augusto e fatte risalire alla città di Troia, costituirono la base della propaganda augustea e, attraverso l’integrazione con la cultura cristiana, delle politiche di consenso dell’imperatore Costantino. E ancora, passando per Carlo Magno e il Sacro Romano Impero, fino a Carlo V d’Asburgo e all’età dei Monarchi, Elisabetta I d’Inghilterra, Rodolfo II e Ivan il Terribile. La mostra esplora poi il più recente passato, partendo da Napoleone fino ai grandi totalitarismi del Novecento e al modo in cui Mussolini fece propri i caratteri dell’Impero Romano unendoli a quelli del nascente regime fascista. Una panoramica ampia dunque, che racconta l’influenza di Augusto sulla cultura occidentale.
Saranno esposti, nel periodo di apertura, incisioni, dipinti, monete, mosaici, acqueforti, oli, sculture e gemme grazie ai prestiti di varie istituzioni museali importanti, fra cui i Musei Vaticani, la Galleria Borghese, Museo nazionale Romano e nazionale Etrusco di Villa Giulia.
Servizio di Teresa Ciliberto
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