(Meridiana Notizie) Roma, 27 maggio 2014- Secondo l’ultima rilevazione trimestrale effettuate da Nielsen, l’Italia è il fanalino di coda del Vecchio Continente. Ma anche Francia e Spagna non hanno motivi di gioire. Cresce però in Europa, anche nelle economie più dinamiche, il divario tra ricchi e poveri. L’ottimismo non sta di casa in Italia ma in Germania. È compresa fra questi due estremi lettura dell’indice sulla fiducia elaborato da Nielsen per i principali Paesi europei. Se Roma continua a oscillare fra i 40 e i 50 punti – nel primo trimestre del 2014 si è attesta a quota 45 – Berlino ha toccato il massimo di sempre a 99 punti, seguita a una certa distanza da Londra (87 punti), che comunque vanta un trend di miglioramento. Molto più vicine alla situazione italiana sono Madrid (61 punti), che sembra però aver finalmente trovato la strada del rialzo, e Parigi (59 punti), che è sì messa meglio di noi ma non sembra essere in grado di salire ulteriormente. La media dell’Unione Europea, infine, è 75 punti. Il 95% degli Italiani è convinto che il Paese sia in recessione, cosa peraltro molto vicina alla realtà (il +0,1% del Pil negli ultimi tre mesi del 2013 ha sancito la fine ufficiale della contrazione dell’economia ma il progresso del primo trimestre del 2014 potrebbe essere altrettanto misero). Molto più sorprendente è il tenore delle risposte date dai tedeschi per i quali, almeno nei numeri, la recessione è solo un lontano ricordo: per il 36% degli intervistati in Germania il Pil si sta contraendo. Lo stesso accade, in misura ancora maggiore in Gran Bretagna, altro Paese che si è lasciato alle spalle la recessione: il 70% ritiene che l’economia sia in crisi.
Questi dati, apparentemente slegati dalla realtà, trovano giustificazione nel fatto che fasce sempre più ampie della popolazione stanno scivolando verso la povertà e non riescono a beneficiare della crescita economica in atto. In Germania il divario sociale fra ricchi e poveri è il più ampio che in qualsiasi altro Paese europeo. Risultano invece molto più comprensibili le risposte date in Spagna (l’81% degli intervistati è convinto che l’economia sia ancora in recessione) e Francia (84%). Va comunque precisato che Madrid è uscita dalla recessione nel terzo trimestre dell’anno scorso e ora la sua crescita sembra in grado di accelerare. A ogni latitudine la maggiore preoccupazione è senza dubbio il lavoro. Alla domanda “quale è la vostra maggiore preoccupazione per i prossimi sei mesi?” hanno risposto il lavoro il 35% dei Greci e il 28% degli Italiani; scende rispettivamente al 22% e 21% la percentuale per Spagna e Francia e tocca il minimo in Germania (9%) e Gran Bretagna (13%). La seconda risposta più gettonata (in tutti i Paesi) è stata l’economia e quindi l’aumento delle bollette. Non preoccupa invece più nessuno “il terrorismo”. Anche “la guerra” non è nei pensieri dei cittadini del Vecchio Continente, ma c’è da scommetterci che se la domanda venisse nuovamente posta adesso, dopo l’escalation in Ucraina, il risultato sarebbe diverso.
La Redazione
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