“Bisogna ‘Uscire fuori’ e “organizzare stati generali tematici, entrare nelle universita’, nei luoghi di lavoro e lasciar perdere le agora’.”
(MeridianaNotizie) Roma, 29 maggio 2014 – “Se si decide di voler raggiungere il 51% allora bisogna adeguare il messaggio. Se si decide di puntare ad alcune fasce di popolazione, bisogna far ricorso a strumenti appropriati (tv in prima istanza) e declinare il messaggio”. Cambiare fa bene, e soprattutto diventa necessario in politica, e soprattutto in una politica come quella italiana dove si è ancora legati ai circoli e alle cene elettorali. Quindi deifinire meglio il target cui puntare diventa un dogma da prendere e far proprio. Stilano un documento e fanno il punto sulle contromisure da adottare per uscire da una crisi che potrebbe portare il movimento al di sotto della soglia di sbarramento (secondo le più critiche aspettative)
”Il Movimento non è crollato, ma Renzi ha stra-vinto, con percentuali senza precedenti nella storia della Repubblica se si escludono i risultati della Dc del dopoguerra, ai tempi della legge truffa”. E’ quanto si legge nel documento che lo staff comunicazione del M5S in Parlamento ha distribuito ai suoi per uscire dalla fase di stallo dopo la sconfitta alle Europee. ”Gli italiani in questa fase difficile hanno dimostrato di aver bisogno di affidarsi a un uomo forte (fattore che ciclicamente torna nella storia, da Mussolini a Berlusconi) e hanno bisogno di serenità. Renzi ha saputo trasmettere serenità costruttiva, mentre noi abbiamo trasmesso energia sì, ma ansiosa e fatta percepire dai media e dagli altri competitor come distruttiva”.
Nel documento si legge, tuttavia, che contro i Cinquestelle è stato attivato il modello anti berlusconiano: ”Il voto del 25 maggio non è stato tanto pro-Renzi o pro-Pd, nonostante le percentuali bulgare, quanto contro il M5S e lo spettro della ‘paura’ costruito finemente ed efficacemente per portare, quindi, tutti gli elettori in un alveo di ‘sicurezza’, rappresentata da Renzi. La chiamata alle armi contro la forza del male (riproduzione del modello anti berlusconiano) è riuscita, tanto è vero che a ‘sinistra’, invece di esultare per un risultato mai ottenuto hanno invece tirato un sospiro di sollievo (la Repubblica è salva) o inveito contro il grillino sconfitto”.
I pentastellati fanno poi autocritica sullo slogan scelto per aggiudicarsi la vittoria alle europee che si è rivelato un’arma a doppio taglio. “Paradossale” la scelta di #vinciamonoi (ironicamente poi trasformato dalla Rete in un #vinciamopoi): nel documento si parla addirittura di un “effetto perverso”.
Torna poi la necessita’ dello streaming ma solo per ‘Assemblee tematiche’: “I parlamentari devono tornare a confrontarsi su temi pratici e concreti. E farlo in streaming, in modo da interessare quelle fette di popolazione destinatarie del lavoro parlamentare o dell’attivita’ di governo”. E infine, ultima soluzione indicata, ‘Selezionare input’: “Abbiamo spesso dato un numero eccessivo di input – si legge nel documento M5S – soffrendo la mancanza di coordinamento tra i vari ‘produttori di notizie’ ovvero la comunicazione della Camera, la comunicazione del Senato, il blog e Beppe Grillo.
La Redazione
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