I 45 soggetti per anni hanno beneficiato di una prestazione non dovuta arrivando a truffare l’ente previdenziale per oltre 1.500.000 di euro.
(MeridianaNotizie) Roma, 21 maggio 2014 – Una complessa operazione della Guardia di Finanza di Vasto a tutela della spesa pubblica ha portato alla luce una maxi truffa ai danni dell’INPS che ha permesso di denunciare 45 persone resesi responsabili dell’indebita percezione di assegni sociali per oltre € 1.500.000 e di sequestrare 162 unità immobiliari e 50 conti correnti. I furbetti sono residenti in paesi dell’America Latina (Brasile, argentina e Repubblica Dominicana, e al compimento del 65 esimo anni di età rientravano in Italia il tempo necessario per stabilire la residenza. Tale requisito, come previsto dal Testo Unico delle Imposte sui Redditi, viene conseguito quando un soggetto rimane iscritto presso l’anagrafe comunale per un periodo superiore a 183 giorni.
Nel periodo di permanenza nello Stato italiano i soggetti indagati richiedevano all’INPS competente per territorio la prevista pensione minima, aprendo contemporaneamente un conto corrente o libretto bancario/postale dove far confluire le somme indebitamente spettanti. Raggiunto lo scopo ed ottenuto quindi il riconoscimento dell’assegno sociale, i beneficiari rientravano nel loro paese di provenienza. I controlli effettuati hanno permesso di appurare che solo “cartolarmente” i 45 beneficiari denunciati erano in possesso dei requisiti previsti dalla legge per ottenere l’assegno sociale. E’ stato rilevato inoltre che in alcuni casi l’INPS aveva erogato il beneficio a persone già decedute all’estero, che risultavano allo Stato Italiano ancora in vita essendo mai pervenuto all’ufficio demografico competente il relativo certificato di morte.
Servizio di Cristina Pantaleoni
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