(MeridianaNotizie) Roma, 10 giugno 2014 – I carabinieri del Comando per la Tutela della salute hanno eseguito 78 decreti di perquisizione e sequestro in diverse provincie da nord a sud nell’ambito di un’indagine, denominata “Lio” e condotta dal Nas di Perugia, relativa all’illecita commercializzazione di bovini infetti, con marchi auricolari contraffatti e dichiarati falsamente di razza pregiata.
Sono 78 i decreti di perquisizione in tutta Italia a causa dell’illecita commercializzazione di bovini infetti, con marchi auricolari contraffattie dichiarati falsamente di razza pregiata. L’operazione è condotta nelle provincie di Arezzo, Avellino, Bari, Foggia, L’Aquila, Latina, Lodi, Matera, Padova, Perugia, Pesaro Urbino, Pistoia, Potenza, Ravenna, Rieti, Roma, Siena, Terni, Torino, Verona e Viterbo. I dettagli dell’operazione saranno resi noti nel corso di una conferenza stampa che avrà luogo alle 11 presso la sala conferenze del Comando provinciale Carabinieri di Perugia.
Carne Infetta – Codici: “E’ un atteggiamento che deve assolutamente cambiare – dichiara Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale del Codici – In casi di questo genere i consumatori hanno tutto il diritto di essere informati in maniera tempestiva e puntuale sui rischi effettivi e potenziali. La mancanza di informazione, oltre che pericolosa per la salute, non fa altro che creare ulteriori allarmismi”. Stamattina, infatti, i Carabinieri del Comando per la Tutela della Salute hanno effettuato 78 decreti di persecuzione e sequestro di carne bovina infetta. La stessa carne è stata venduta come pregiata in oltre 21 città italiane. Ma da cosa è infettata la carne? Quali sono i rischi per chi l’avesse consumata? Quali lotti di prodotto sono stati sequestrati? Da dove proveniva la carne? Quali gli stabilimenti dove veniva trattata e confezionata? È possibile che altri lotti infetti siano ancora in commercio?
Nessuna risposta a queste importantissime domande. Il Ministero della Salute tace. Nessun annuncio per avvisare i consumatori, che sono drammaticamente esposti al rischio, perché ignari del pericolo. “Ci rivolgiamo direttamente al Ministro Beatrice Lorenzin chiedendole, oggi e in futuro, di istruire i suoi dirigenti ad informare adeguatamente i consumatori sui rischi e i pericoli a cui vanno incontro. In spiacevoli occasioni di questo tipo, i cittadini devono essere i primi a venire a conoscenza di informazioni vitali come la presenza di un rischio per la salute, la provenienza di prodotti sospetti, i lotti interessati e i nominativi delle aziende interessate”.
La Redazione
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